Nuovo anno e nuovo ‘regalo’ per gli automobilisti, che già durante le festività stanno ‘saggiando’ i continui rincari di benzina e diesel.
Dal primo gennaio scattano infatti gli aumenti dei pedaggi autostradali. Dal rincaro più basso, dello 0,63% sulla Torino-Savona, a quello record del 18,95% per chi decide di lasciarsi alle spalle il capoluogo piemontese per Aosta.
Tariffe più care anche per gli utenti della Torino-Milano, +12,95% nell’ultimo pezzo da Novara fino a Milano, +12,38% per il primo tratto.
Il Consiglio regionale piemontese si è già schierato contro i rincari: ieri è stato approvato un ordine del giorno presentato dal vice capogruppo regionale del Pd, Stefano Lepri, il quale ha sottolineato che “gli aumenti maggiori riguardano la Torino-Milano, che appena l’anno scorso ha subito un rincaro del 15%, e la Torino-Piacenza, le cui tariffe crescono quasi del 10”.
A votare contro l’ordine del giorno di Lepri sono stati solo quattro esponenti del Pdl di area ex An. “Chiedo al presidente Cota – ha detto Lepri – di operare in queste ore per scongiurare un aumento ingiusto. Sono rincari che, pur tenendo conto degli importanti investimenti realizzati in questi anni, non trovano giustificazione. Le nuove tariffe, così come sono state calcolate, risultano insostenibili per gli automobilisti piemontesi, le aziende e, in particolare, per i pendolari che percorrono tutti i giorni quelle strade”.
Gli aumenti riguarderanno anche i pedaggi per i tratti autostradali di competenza della Sitaf, in particolare il Frejus e la Torino-Bardonecchia.
Per l’Anas “gli adeguamenti sono stati firmati dai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze. Nel decidere le nuove tariffe sono stati presi in considerazione gli impegni assunti dalle società concessionarie dei vari tratti autostradali, nonché gli investimenti portati avanti e i lavori di manutenzione effettuati sulla rete”.
Marco Notari