Come tradizione vuole, a dare ufficialmente inizio alla nuova stagione motoristica ci pensa la leggendario Dakar. Il primo gennaio a Buenos Aires scatterà ufficialmente l’edizione 2011, un vero avvenimento per il mondo dei motori visto che questo appuntamento è considerato da tutti la “maratona per veicoli” capace di affascinare per le splendide località e paesaggi ma allo stesso tempo impaurire dinnanzi a tutti i pericoli ed insidie da affrontare. Questa 33esima edizione si svolgerà ancora nel Sud-America, data la situazione politica e sociale dell’Africa tutt’altro che tranquilla e sicura. L’unica soluzione per non far cessare questa competizione era quella di spostarsi nei deserti del Cile ed Argentina, senza però cambiare l’anima e la passione che l’ha sempre contraddistinta in tutti questi anni.
Molte novità comunque interessano questo nuovo capitolo. Si parte dal regolamento, con il limitamento del raggio d’azione dei navigatori digitali ad 800 metri dal punto di passaggio. In questo modo il pilota dovrà fidarsi quasi ciecamente del suo compagno navigatore, chiamato ad un più difficile impegno rispetto alle annate precedente. Cambiamenti anche in griglia di partenza, con 430 equipaggi iscritti (146 auto, 183 moto, 33 quad, 68 camion) e ben 51 nazioni rappresentate. Spicca la grande presenza di piloti Sud-Americani, segno che l’aver spostato la competizione nelle loro terre ha ravvivato il loro interesse e desiderio di partecipare. Ai nastri di partenza vi sarà anche Carlos Sainz, vincitore della scorsa edizione a bordo della Volkswagen Toureg. Interessante lo scontro diretto con la BMW X3 di Stephane Peterhansel, lo sfidante più forte per la lotta al titolo.
Anche per quanto riguarda i costruttori vi sono delle sorprese. Oltre alle classiche Volkswagen e BMW, correranno anche delle Mini Countryman a trazione integrale (grazie al supporto della casa bavarese) e ben due PanDakar, guidati dagli esperti Loris Calubini e Elio Moro. L’obbiettivo per i nostri connazionali ovviamente non è vincere ma riuscire a terminare l’intera edizione senza doversi ritirare. La gara si concluderà il 16 gennaio sempre nella capitale argentina, e solo lì sapremo chi vincerà una delle corse più affascinante e pericolose del panorama motoristico.
Riccardo Cangini