Iraq, attacchi contro cristiani. Due morti

Due morti e sedici feriti. Questo il tragico bilancio delle vittime di attacchi ai cristiani iracheni. Come in scorsi episodi, il luogo del misfatto Bagdad.

Gli attentati sono iniziati ieri alle diciannove e trenta ora locale, diciassette e trenta ora italiana. Fra gli obiettivi degli attentatori, non solo chiese ma anche abitazioni di cattolici. Le quattordici bombe, sono state messe in più quartieri della capitale. La zona più insanguinata al-Ghadir, quartiere più numeroso della comunità cristiana, dove hanno perso la vita due persone, le sole vittime. Ordigni anche a Yarmuk, Khadra e Karrada, che hanno provocato feriti. La polizia è riuscita a scoprire altri esplosivi, disinnescandoli.

Non è il primo attentato ai cristiani. Già il 31 ottobre scorso, la chiesa di Nostra Signora della Salvezza a Bagdad, fu teatro di rapimenti di ostaggi, culminati con la morte di cinquanta persone. Autori uomini legati all’Organizzazione per lo stato islamico in Iraq, ramo di Al-Qaeda. Dieci giorni dopo, attentati a tre case di cristiani, provocarono tre morti e venticinque feriti. Questa persecuzione ha spinto molti cattolici iracheni ad allontanarsi dalla capitale, emigrando verso il nord o il Kurdistan. “Nonostante gli aiuti delle autorità noi cristiani stiamo pagando un prezzo di sangue troppo alto. Chiediamo solo che sia garantita la sicurezza e non tutte le concessioni che il governo ci vuole dare” aveva dichiarato un esponente della comunità cristiana.

I sospetti per i fatti di ieri, si concentrano su Al-Qaeda, non nuova a violenze contro i cristiani. SecondoPatrick Sookhdeo, direttore di un’associazione umanitaria presente in Iraq, il governo non è in grado di reagire a questa escalation di sangue.

Matteo Melani