Yara Gambirasio: ricerche sul Brembo, trovati clandestini


Anche oggi, Capodanno, le ricerche per Yara Gambirasio non si fermano: a 35 giorni dalla scomparsa, si è sempre più determinati nel cercare tracce della tredicenne di Brembate di Sopra.

Di buon mattino, le squadre dei carabinieri hanno ripreso il lavoro lasciato ieri sera sulle rive del fiume Brembo.

Saranno perlustrate, poi, le zone di Bonate Sotto e Dalmine, mentre le ricerche proseguono anche grazie all’aiuto di numerose segnalazioni.

Non si tratta, molto spesso, di indicazioni lucide e razionali, bensì di vaghi e anonimi consigli su dove indirizzare in modo particolare la pista. L’intervento dei sensitivi e dei medium sembra essere diminuito, dopo la lettera anonima intercettata a Genova in cui una donna scriveva, “Yara è viva, si trova in un casolare con altre ragazzine”.

Le ricerche sul fiume Brembo avevano poi spostato l’attenzione su altri ritrovamenti, avvenuti nella giornata di ieri: si pensava di trovare tracce di Yara, mentre gli inquirenti hanno ritrovato sette immigrati clandestini in un casolare abbandonato di Ponte San Pietro.

Gli agenti del Reparto prevenzione crimine di Milano e quelli del Reparto mobile di Padova hanno fatto irruzione dell’alloggio improvvisato, bloccando cinque di loro. Altri due erano riusciti a scappare gettandosi nelle acque gelide del Brembo, ma sono stati poi raggiunti e fermati, prima di venire affidati alla Croce Rossa perché in stato di ipotermia.

La Messa di ringraziamento di fine anno, dedicata quest’anno a Yara, ha visto la partecipazione di trecento persone. Tenutasi al santuario della Santa Famiglia sul monte Linzone, hanno preso parte alla cerimonia dieci sacerdoti, tra cui i due di Brembate, don Corinno Scotti e don Manuel Belli.

Come già avvenuto in precedenza, don Corinno è stato portavoce, ieri, dei Gambirasio, i quali “dicono grazie a tutti voi per le vostre preghiere e per quanto state facendo per Yara e per loro”.

Carmine Della Pia