Attacco a Vendola, flashmob a Terlizzi, la Lega: “Purtroppo sta bene”


Iniziativa per esortare alla non violenza il flashmob organizzato contro i giovani del Pdl che, nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, hanno fatti irruzione fuori casa del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

Fogli, pennarelli e coccarde davanti alle sedi del Pdl e de La Giovani Italia di Terlizzi, alcuni coetanei dei responsabili del raid a Vendola hanno affisso dei cartelli su cui erano indicati i rispettivi indirizzi. Hanno poi attaccato altri manifesti con cui si invitava al dialogo, e non alla violenza.

Era stato lo stesso Presidente della Regione a raccontare, giorni fa, l’accaduto: alcuni ragazzi appartenenti alle sedi del Pdl di Terlizzi avevano bussato ripetutamente al citofono di Vendola, dando forti colpi sulla porta, e il Presidente, per intervenire, era caduto dalle scale.

Alla conferenza stampa di fine anno, organizzata nella sala Europa di villa Romanazzi Carducci a Bari, Vendola vi era giunto zoppicando.

Molte le manifestazioni di solidarietà, ma altrettante le offese.

Il partito della Lega, in particolare, è autore di un vero e proprio affondo, attraverso le parole di Marco Pinti, consigliere provinciale di Varese: “Ho appena sentito al telegiornale che Nichi Vendola è stato svegliato nel cuore della notte da alcuni manifestanti del Pdl ed è caduto dalle scale. Purtroppo non ha avuto danni permanenti”. Le parole di Pinti, riferite durante un’intervista a Radio Padania, sono giunte al diretto interessato, il quale spiega: “Io auguro a tutti i miei avversari una lunga vita, augurare la disgrazia fisica è segno di piccineria morale”.

La procura di Trani ha aperto un’inchiesta sul raid ai danni di Vendola, e il procuratore Carlo Maria Capristo ha aperto un fasciolo di inchiesta, volendo accertare che l’episodio sia legato a motivi politici.

Anche il centrodestra sceglie di non pensare al peggio, invitando a “non costruire teoremi o film così in voga in questi ultimi tempi”.

Carmine Della Pia