La moda nel duemiladieci: ricordando Alexander McQueen

L’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle è ricco di avvenimenti che hanno segnato il mondo della moda e che, probabilmente, continueranno ad essere ricordati dagli amanti del fashion e dagli “addetti ai lavori” anche negli anni a venire.

Due grandi personalità dell’universo del fashion quest’anno hanno celebrato un anniversario importante: Roberto Cavalli ha festeggiato i suoi quarant’anni di carriera, così come Tommy Hilfiger ha celebrato le proprie “nozze d’argento”.  

Nel duemiladieci abbiamo assistito ad eventi tutt’altro che irrilevanti, come il ritorno sulle passerelle di Tom Ford, la collaborazione di Karl Lagerfeld con la Hogan e l’abbandono da parte della celebre Carine Roitfeld del proprio ruolo di direttrice di Vogue Paris. Purtroppo non ricorderemo il duemiladieci solo per eventi di questo tipo, ma anche per due accadimenti decisamente spiacevoli. Il primo riguarda la morte, a novant’anni, di Giuliana Coen Camerino, per tutti Roberta Di Camerino. Le sue borse, sulle quali trionfa il celebre logo, una “R” ottenuta con una cinta per pantaloni, sono state sull’incavo del braccio di donne dall’indiscutibile eleganza.

I capi firmati “Roberta di Camerino” sono stati protagonisti del mondo del fashion per sessant’anni; purtroppo non si può dire altrettanto degli abiti e degli accessori prodotti dal celebre stilista britannico Alexander McQueen.

Probabilmente il mondo della moda ricorderà sempre l’undici febbraio dello scorso anno a causa del fatto che quel giorno fu ritrovato il corpo privo di vita del grande stilista che ha ricevuto, nel corso della propria carriera, il riconoscimento di “stilista inglese dell’anno” per ben quattro volte. Alexander McQueen è stato, oggettivamente, uno dei più importanti stilisti britannici. I suoi quarant’anni di carriera continuano ad essere un punto di riferimento per tutti coloro che la moda la fanno o che, semplicemente, la seguono.

Purtroppo il duemiladieci non sarà ricordato come l’anno della celebrazione della carriera di Tommy Hilfiger né come quello del folle gesto di Carine Roitfeld. Esistono dei differenti livelli di follia che differenziano un“gesto estremo” dall’altro. Sta volta c’è stato chi ha deciso di lasciare un posto ben più incantevole di Vogue Paris. Buon viaggio, Alexander.

Martina Cesaretti