Nel suo discorso di Fine Anno pronunciato alla televisione pubblica tedesca, la Cancelliera Angela Merkel, ha perorato la causa di rafforzare l’euro ed ha sottolineato l’importanza di avere un’Europa unita e nella quale ha celebrato i successi economici della Germania e la pregevole riduzione della disoccupazione. La Merkel ha inoltre affermato che: “In questi mesi, l’Europa affronta una grande sfida; dobbiamo rinforzare l’euro e non si tratta solo del nostro denaro. Per noi europei, l’euro è più di una valuta. L’Europa unita è garanzia della nostra pace e libertà, l’euro è la base del nostro benessere. La Germania ha bisogno dell’Europa e della nostra moneta comune, sia per il nostro stesso benessere che per affrontare le grandi sfide a livello mondiale.”
La politica cristianodemocratica ha ricordato come un anno fa la Germania si trovava immersa “nella più grave crisi da quasi 60 anni” ma che, nonostante le naturali preoccupazioni, ha avuto un buon anno, nel quale ha ottenuto che la cifra dei disoccupati si sia fermata ai livelli più bassi da quasi 20 anni a questa parte.
Tra gli obiettivi del suo Governo per l’anno appena iniziato, la cancelliera federale sottolinea una maggiore riduzione della disoccupazione, il miglioramento del sistema sanitario e un’attenzione ai disabili e inoltre la semplificazione del sistema tributario e la risoluzione dei problemi finanziari e di bilancio.
David Cameron, Primo Ministro britannico, ha anticipato che il 2011 sarà un anno ‘difficile’ per il Regno Unito, a causa del piano per ridurre la spesa pubblica ed ha ipotizzato importanti tagli, mentre ha espresso anche la sua fiducia confidando che il Paese sicuramente riuscirà a superare questa prova.
Durante il discorso per l’Anno Nuovo diretto alla Nazione, Cameron ha affermato che: “il 2011 sarà un anno difficile, perché abbiamo fatto dei tagli e delle manovre necesari all’economia, atti a risolvere le cose” e questo soprattutto in riferimento al programma di allineamento dei conti pubblici che, nei prossimi quattro anni, prevedono una riduzione del 19% della spesa.
Queste misure hanno ipotizzato un duro colpo per alcuni settori, in particolare per i civili, dove si perderanno all’incirca 330.000 posti di lavoro e nell’mbito studentesco, che dovrà sopportare un significativo aumento del prezzo delle tasse universitarie, che hanno già prodotto furiose manifestazioni in tutto il Regno Unito.
Maria Luisa L.Fortuna