Mentre tra Brasilia e Roma continua la disputa concernente la posizione di Cesare Battisti, dagli Stati Uniti arriva la notizia di un verdetto definitivo su un’altra figura legata a doppio filo con l‘illegalità: quella di Henry Mc Carty, dai più conosciuto semplicemente come Billy The Kid.
Diventato famoso soltanto dopo un anno dalla morte, che incrociò il destino di Billy quando il ragazzo era poco più che ventenne, la figura di Mc Carty è rapidamente assorto a figura emblematica del western. Musa ispiratrice per molti cineasti – tra cui ricordiamo King Vidor, il quale, nel 1930, gli dedicò un film dal titolo omonimo – nel caso di Billy The Kid la storia si intreccia con la leggenda.
Di lui si sa che aveva gli occhi azzurri, le guance glabre e gli incisivi sporgenti, ma soprattutto che aveva un gran talento con le armi. Ma perché a distanza di centotrenta anni dalla sua uccisione, avvenuta per mano dello sceriffo Pat Garrett che per anni gli diede la caccia, Billy The Kid è ritornato a far parlare di sé? Il cinema non c’entra niente, stavolta.
Il motivo per cui si è rispolverata la figura di questo outlaw tanto discusso è riconducibile alla decisione dell’attuale governatore del New Mexico, Bill Richardson, che ha negato di fatto il perdono al ragazzo terribile, sostenendo che non ci sono «evidenti prove che lo scagionino».
Tutta la vicenda è conseguenza dell’esame di un appiglio giuridico su cui, sin dal 1879, gli estimatori di Billy The Kid hanno fatto affidamento nella speranza di vedere riabilitata l’immagine del giovane pistolero. In quell’anno, infatti, l’ex generale nordista Lew Wallace, che all’epoca dei fatti era governatore dello stato oggi guidato da Richardson, propose a Mc Carty un compromesso: se il ragazzo avesse collaborato nelle indagini su un omicidio di cui era stato testimone, in cambio avrebbe ottenuto un’amnistia per i reati commessi. Il patto prevedeva anche che Billy accettasse un arresto temporaneo.
Il fuorilegge si fidò della promessa e si consegnò alla giustizia per poter testimoniare; ma fu lì che l’accordo saltò: Billy rimase in prigione e l’amnistia sembrò, a tutti gli effetti, soltanto una trappola. Nonostante l’inganno Henry Mc Carty riuscì, come già fatto tante volte in passato, a evadere, continuando così ancora per un po’ nel suo vivere libero, al di là della legge.
A più di un secolo dai fatti, per Billy The Kid è arrivata una conferma: lui per gli Stati Uniti è stato e rimarrà un fuorilegge.
Ma siamo altrettanto certi che, al ragazzo originario dell’Irlanda, ciò non dispiacerebbe affatto.
Nella foto: la locandina del film “Billy The Kid”, diretto da King Vidor nel 1930.
Simone Olivelli