Le ricerche di Yara Gambirasio, 13enne scomparsa lo scorso 26 novembre da Brembate di Sopra (Bergamo), proseguono per il 37/mo giorno.
Dopo aver perlustrato nuovamente le aree intorno al fiume Brembo, i carabinieri e i volontari alpini si sono diretti in Valle Brembana.
Foto e dati della ragazzina sono stati, poi, trasmessi all’Interpol.
Controllati anche i campi nomadi della provincia di Bergamo: l’esito non ha dato alcun risultato sperato, ma prossimamente si passerà al setaccio anche dei campi nomadi lombardi, anche se fonti investigative parlano di controlli eseguiti “per puro scrupolo“.
Gli inquirenti, intanto, non escludono che la ragazza possa trovarsi all’estero, da qui la diramazione di tutte le informazioni possibili all’Interpol.
Le ricerche proseguono in tutto il paese, così come le manifestazioni di solidarietà da parte di volontari.
L’associazione nazionale Fiamme Gialle, del nucleo della Protezione civile, ha portato, ieri, una maglietta con su la foto di Yara a casa Gambirasio.
Da Livorno a Brembate di Sopra, i volontari hanno voluto incontrare Maura, madre della ragazzina, per portarle in dono la maglietta benedetta al Santuario mariano di Montenero, luogo in cui i fedeli si recano spesso per chiedere grazie.
Il gruppo di volontari livornese ha incontrato la famiglia di Yara insieme al parroco, don Corinno Scotti, al sindaco di Brembate, Diego Locatelli, e al capo della Protezione civile del paese, Giovanni Valsecchi. I volontari, commossi, hanno spiegato, all’uscita dalla villa, che si è trattato di un incontro “breve ma toccante”.
I genitori della ragazza scomparsa hanno sempre preferito tenere un basso profilo nei confronti di stampa e tv, ma hanno accolto positivamente, sin dall’inizio, ogni segno di affetto e solidarietà incondizionato. “La mamma di Yara ci ha ringraziato e ci ha dato una grande emozione, mentre ci parlava, accarezzava il volto della figlia stampato sulla maglietta”, hanno riferito alcuni volontari.
Carmine Della Pia