Arnold Schwarzenegger lascia la poltrona di governatore della California

In attesa di rivederlo (forse) sugli schermi cinematografici per una nuova avventura del cyberg Terminator, Arnold Schwarzenegger oggi dice addio alla carica di governatore della California. Dopo  sette anni di mandato, l’ex campione di culturismo lascia la poltrona della sesta economia mondiale al democratico Jerry Brown.

Non ho un piano”. Così diceva Schwarzenegger poche settimane fa parlando del suo futuro con i suoi più stretti collaboratori, ma di sicuro le offerte di lavoro non gli mancheranno. Potrebbe infatti tornare al cinema, magari con progetti più impegnati di quelli a cui ha partecipato in passato. Diventare un conferenziere o un consulente a tempo pieno, come Bill Clinton o Al Gore, o potrebbe anche scrivere la sua biografia. Senza dubbio la sua vita è la parabola del sogno americano (anche se l’ex Terminator è austriaco), perché nato in una famiglia modesta, con un padre autoritario, riuscì a costruire la sua fortuna dal nulla. Campione di culturismo, eletto per sette volte Mr Olympia (il titolo più prestigioso per questa disciplina), lo sport fu il suo biglietto da visita per trasferirsi in America. Attore di film di serie B e poi di grandi successi al botteghino come la trilogia di Terminator, nel 2003 diede il gran salto alla politica, convertendosi in governatore di uno dello gli stati più ricci al mondo.

Come governatore, Schwarzenegger ha incassato tanti successi come sconfitte. Successi come la legge statale contro l’effetto serra che, varata nel 2006, ha trasformato la California in uno degli stati più attivi nella lotta contro l’inquinamento atmosferico. Repubblicano atipico, il “Governetor” è stato anche un precursore in materia di riforma sanitaria, vicino alle posizioni dell’ex senatore Ted Kennedy, zio di suo moglie Maria Shriver e fratello dell’ex presidente John Kennedy. Schwarzy non lascerà un buon ricordo nelle casse del Golden State: la Califonia ad oggi ha infatti un deficit di bilancio di circa 6 milioni di dollari. In parte dovute all’inesperienza dell’ormai ex governatore (quella di governatore è stata infatti la sua prima carica politica) e in parte anche per alcuni problemi legati alla quasi impossibilità di riformare alcuni settori della società come quello carcerario o quello scolastico.  Nonostante ciò tra i suoi fedelissimi c’e chi spera di poder emendare la Costituzione americana e di vedere un giorno l’ex Conan il barbaro diventare presidente degli Stati Uniti.

Annastella Palasciano