“Il diktat di Marchionne, che Cisl e Uil hanno firmato, contiene una clausola inaudita, che nemmeno negli anni dei reparti-confino di Valletta era stata mai immaginata: la cancellazione dei sindacati che non firmano l’accordo, l’impossibilità che abbiano una rappresentanza aziendale, la loro abrogazione di fatto”.
E’ questa la prima parte dell’appello in appoggio alla Fiom, ‘Si’ ai diritti, No ai ricatti. La società civile con la Fiom’, promosso dallo scrittore Andrea Camilleri, dal filoso Paolo Flores d’Arcai e dall’astrofisica Margherita Hack. All’iniziativa hanno aderito anche Antonio Tabucchi, don Andrea Gallo, Dario Fo, Gino Strada, Franca Rame, Luciano Gallino, Fiorella Mannoia, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Piergiorgio Odifreddi, Enzo Mazzi. Il testo completo del suddetto appello verrà lanciato domani, 4 gennaio, sul sito di MicroMega, dove verrà dato il via alla raccolta delle firme per ulteriori adesioni.
Secondo i promotori dello stesso appello, “questo incredibile annientamento di un diritto costituzionale inalienabile non sta provocando l’insurrezione morale che dovrebbe essere ovvia tra tutti i cittadini che si dicono democratici”. Tutto ciò nonostante si tratti “dell’equivalente funzionale, seppure in forma post-moderna e soft (soft?), dello squadrismo contro le sedi sindacali, con cui il fascismo distrusse il diritto dei lavoratori a organizzarsi liberamente. Per questo – si legge ancora nel testo – ci sembra che la richiesta di sciopero generale, avanzata dalla Fiom, sia sacrosanta e vada appoggiata in ogni modo”.
I tre promotori definiscono, inoltre, il contratto firmato per Pomigliano un “inaudito attacco della Fiat ai diritti dei lavoratori”, che non è altro che “un attacco ai diritti di tutti i cittadini, poiché mette a repentaglio il valore fondamentale delle libertà democratiche. Ecco perché – concludono – riteniamo urgente che la società civile manifesti la sua più concreta e attiva solidarietà alla Fiom e ai lavoratori metalmeccanici: ne va delle libertà di tutti”.
Mauro Sedda