Dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma arriva ‘La fine del silenzio’, la chirurgia di ultima generazione che dona l’udito.
“Grazie agli impianti cocleari, che danno l’udito ai bambini nati sordi, consentendo loro di imparare a parlare in tempi brevissimi, tra 70 anni il linguaggio dei segni potrà essere solo un ricordo. Questi interventi – fanno sapere dall’ospedale – qui sono ormai prassi comune”.
Per la clinica pediatrica, grazie al ricorso agli impianti cocleari si è costruito un ‘ponte’ tra due epoche, quella delle protesi acustiche, unica alternativa all’isolamento e all’assenza di suoni e parole, e quella della ‘Fine del silenzio’, in cui il bambino, “grazie al recupero dell’udito, può imparare a parlare senza ulteriori handicap e può esprimersi attraverso tutti gli strumenti della comunicazione”.
Al Bambino Gesù è operativo da tempo un team di esperti capaci di effettuare “diagnosi neonatali precoci e di adottare entro il primo anno di vita del bambino sordo tutte le tecniche efficaci ad una comunicazione uditivo-verbale e di seguirlo in tutto il percorso riabilitativo”.
Otorinolaringoiatri, audiologi, audioprotesisti, logopedisti, neuropsichiatri, psicologi che, in collaborazione con le famiglie, hanno messo in piedi un approccio multidisciplinare tra i più innovativi ed efficaci nella lotta contro la ‘condanna al silenzio’.
E il Bambino Gesù, “con la sua esperienza trentennale nella microchirurgia dell’orecchio, con oltre tremila interventi eseguiti, si conferma come Centro d’eccellenza per il trattamento della sordità in età pediatrica”.
Marco Notari