Finalmente si è fatta chiarezza. Dopo le timide anticipazioni rilasciate dal presidente Luca Cordero di Montezemolo e da Stefano Domenicali, la Ferrari ha svelato il nuovo volto del reparto tecnico e soprattutto del muretto dei box. Non una drastica rivoluzione, calcolata in maniera negativa visti gli ottimi risultati raggiunti nel 2010, bensì pochi ma precisi innesti volti a cancellare le piccole imperfezioni e rinforzare il più possibile un progetto ancorato a solide basi ed idee.
Il primo passo importante ovviamente si è avuto con l’assunzione di Pat Fry, ex tecnico Mclaren fortemente voluto da Fernando Alonso. L’inglese è stato prima alla sezione sviluppo divenendo il vice di Aldo Costa e quindi uomo chiave per lo sviluppo della monoposto targata 2011, per poi essere promosso a responsabile dell’ingegneria di pista. Un ruolo con un legame molto stretto agli avvenimenti del Gp, prima occupato da Chris Dayer. L’australiano è stato l’autore del fatale errore commesso ad Abu Dhabi con conseguente perdita del titolo, e quindi un suo spostamento era davvero inevitabile. Rimarrà uomo Ferrari, ma difficilmente lo rivedremo ne paddock.
Altro passo importante è l’acquisto di Neil Martin, 38 anni inglese, con un passato recente alla Red Bull dopo essersi fatto le ossa alla McLaren. Risponderà sempre al Direttore tecnico Aldo Costa, ma nel ruolo di responsabile del reparto Sviluppo Strategia Operazioni. Ovvero uno stratega con a disposizione una sezione dedicata, in grado di leggere meglio la gara, possedere il più possibile informazioni e modificare con maggiore facilità piani e strategie. Un fatto decisivo per riparare quelle grosse lacune patite negli ultimi anni in questo vitale campo.
La squadra di Maranello oramai è al completo è la sfida può essere lanciata. Resta da svelare la nuova monoposto definita “estrema e al limite del regolamento”. I piloti e tutti i tecnici hanno un forte desiderio di gloria e trionfi ed i tifosi sono di nuovo pronti a sognare. Non resta che dare ufficialmente inizio alla nuova stagione agonistica.
Riccardo Cangini