La procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale subito dopo la querela del presidente della Camera Gianfranco Fini “sull’avvenuta pubblicazione su internet di notizie false ed infamanti – così come riferito lunedì dal portavoce del presidente della Camera – riguardanti una donna di Reggio Emilia dai facili costumi”. Il reato ipotizzato dagli inquirenti di piazzale Clodio, secondo quanto si è appreso, è quello di diffamazione a mezzo stampa e tentata estorsione. Nel chiedere l’identificazione dei responsabili e degli eventuali mandanti delle notizie, il portavoce di Fini aveva precisato lunedì che “nella predetta denuncia si sottolinea l’esigenza di tutelare, ancor prima dell’onorabilità personale dell’attuale Presidente della Camera, l’organo istituzionale dal medesimo rappresentato e si ipotizzano, oltre al reato di diffamazione a mezzo stampa, quelli assai più gravi di estorsione, di attentato ad un organo costituzionale e di cospirazione politica”.
La vicenda era stata sollevata da un editoriale di Maurizio Belpietro del 27 dicembre, intitolato “Su Gianfranco iniziano a girare strane storie…”. Il direttore di Libero, pur cautelandosi più volte e evocando il rischio di “trappole per trarci in inganno”, raccontava due episodi: una “soffiata che lo avvertiva di un attentato in preparazione ad Andria contro Fini, commissionato a un criminale locale per 200 mila euro. Attentato organizzato, così scriveva Belpietro, per far ricadere la colpa su Berlusconi. Sulla questione c’è un’inchiesta in corso a Milano e il direttore di Libero è già stato sentito dal procuratore aggiunto Armando Spataro (al quale ha rifiutato di fornire il nome della fonte, tutelandosi con il segreto professionale). Belpietro è tornato in procura a Milano anche nella giornata di ieri.
Il secondo caso sarebbe stato raccontato a Belpietro dalla stessa ragazza, Lucia Rizzo, in arte Rachele, una escort di Reggio Emilia, nipote di un gerarca fascista, che ha detto di avere avuto incontri sessuali con Fini per tre volte, ricevendo mille euro in contanti. Racconto confermato da «Rachele» in un’intervista al sito «4minuti.it», al quale spiega di aver parlato per vendetta, dopo la promessa non mantenuta di un aiuto per la partecipazione al Grande Fratello.
Stefano Bernardi