Incendio villa Forleo, gli inquirenti: è stato un attentato

Iniziano ad arrivare i primi pareri degli inquirenti che hanno preso in esame l’incendio, avvenuto la scorsa notte, che è divampato nella casa del giudice Clementina Forleo, a Francavilla Fontana, comune in provincia di Brindisi.

Per gli investigatori ci sono pochi dubbi su ciò che è accaduto: si tratta di un attentato.

Ad avvalorare l’ipotesi della magistratura vi è un’insolita coincidenza: quello nella villa del giudice Forleo non è stato l’unico rogo scoppiato, ieri notte, a Francavilla Fontana. Infatti, nelle stesse ore prendeva a fuoco un’altra struttura, ovvero l’azienda dell’imprenditore agricolo che da due anni aveva in locazione la villa del magistrato, attualmente in servizio presso il tribunale di Cremona.

Indizi sufficienti, dunque, per ipotizzare una regia dolosa dietro a quello che poteva sembrare soltanto un incidente.

Ripercorrendo la carriera di Clementina Forleo, che da un anno non gode più del servizio di scorta perché sospesole, si ricorda il caso della banca Antonveneta che portò sulle prime pagine dei giornali personaggi come Gianpiero Fiorani, allora amministratore della Banca Popolare Italiana, Antonio Fazio, all’epoca dei fatti governatore della Banca d’Italia, e svariati politici che vennero risucchiati nel ciclone dell’inchiesta grazie all’uso di numerose intercettazioni telefoniche. Proprio per l’utilizzo di questo metodo d’indagine la Forleo fu aspramente criticata.

Il giudice brindisino lo si ricorda anche per una vicenda che nel 1992 coinvolse Enzo Tortora: la Forleo si rifiutò di disporre il giudizio contro Gianni Melluso, un pentito contro cui il conduttore televisivo aveva esposto una denuncia per diffamazione.

Ma ritornando all’attentato di ieri notte, si fa fatica a non ricordare i dubbi resi noti dalla Forleo cinque anni fa, quando in un incidente stradale, nelle campagne brindisine, persero la vita entrambi i genitori del magistrato.

Nella foto: il giudice brindisino, Clementina Forleo.

S. O.