Yara Gambirasio: escluse due piste importanti

Brembate sopra, 5 gennaio. Gli inquirenti sembrerebbero aver escluso due punti fondamentali rispetto all’inchieta sulla scomparsa della 13 enne Yara Gambirasio, avvenuta il 26 novembre scorso.

Crollerebbe innanzitutto la testimonianza di Enrico Tironi, il 19enne che aveva inizialmente riferito ai primi giornalisti di aver visto Yara in compagnia di due uomini. Le sue parole erano risultate inizialmente inattendibili ed era circolata la voce di una denuncia a suo carico per procurato allarme, recentemente smentita. In seguito, gli inquirenti avevano rivalutato le parole del giovane, che però, secondo quanto riporta L’Eco di Bergamo, nell’ora della scomparsa di Yara, era a casa di un suo amico a giocare ai videogame.

“Gli inquirenti avrebbero infatti appurato che il segnale del suo cellulare viene captato dalla stazione di telefonia mobile che copre la zona della casa dell’amico, e non quella che copre via Ravasio (abitazione di Tironi) e via Rampinelli (strada di casa di Yara).”

Tironi potrebbe comunque non aver mentito volontariamente, ma essersi ad esempio confuso sull’orario ( e non aver visto quindi Yara ma un’altra persona). Se gli inquirenti sembrano intenzionati a credere alla sua buona fede, ora, quanto rivelato dal 19enne, appare però di fatto inattendibile.

Il secondo punto, è il fiuto dei cani molecolari. Dal loro comportamento le autorità  si sono dette certe che Yara sia stata portata all’interno del magazzino del cantiere del centro commerciale di Mapello, con tutta probabilità in un ripostiglio sotterraneo. I cani infatti, raggiunto quel luogo, avrebbero dimostrato un’agitazione mai vista prima. Il problema, a quanto si è capito è cosa è avvenuto dopo.

Innanzitutto, nessuna traccia di DNA raccolta corrisponderebbe a quello di Yara e di conseguenza una prova “certa” del fatto che la ragazzina sia stata portata lì non esiste. Da qui il recente dissequestro del magazzino. Se anche fosse però, la 13enne di Brembate Sopra sarebbe comunque stata “trasferita” in altro luogo.

Sembrerebbe che, proprio in questo punto, le ricerche giungano ad un cosiddetto punto morto.

A.S.