Reduce dalla “cena degli ossi” di Calalzo, cui il senatur ha partecipato insieme al ministro del Tesoro Giulio Tremonti e allo stato maggiore della Lega, Umberto Bossi ha confermato ai cronisti, come anticipato anche da Calderoli, che il Carroccio ritiene imprescindibile l’approvazione in Commissione Bicamerale dei decreti attuativi per il federalismo entro la fine di gennaio.
“L’approvazione deve avvenire entro una finestra precisa che va dal 17 al 23 gennaio. […] – ha spiegato il leader leghista – Il federalismo deve passare al Consiglio dei ministri, a Roma. Una volta che passa lì, poi le Regioni potranno approfittarne. Ma io sono convinto che passa“.
“I numeri – ha chiosato – stanno crescendo“.
Nessuna illusione, però, sul prosieguo della legislatura.
Nonostante le indiscrezioni del giorno dessero per probabile una strategica partecipazione del premier, Berlusconi non ha voluto presenziare alla “cena degli ossi” e, stando alle dichiarazioni del giorno dopo, al di là delle dichiarazioni di facciata, l’asse Bossi-Tremonti pare essere uscito dalla serata rinforzato e sempre più propenso al voto anticipato.
Tanto che Bossi, nel rispondere ai cronisti giunti a Calalzo, ha chiarito senza giri di parole che “bisogna fare le cose in quel periodo (fine gennaio, ndr) […] se si vuole andare al voto”.
La Lega, in ogni caso, con l’approvazione del federalismo riterrebbe conclusa la missione prima della legislatura, al punto di dover valutare l’opportunità di proseguire l’esperienza di Governo sulla base di un patto programmatico “ex novo” con Berlusconi e il PdL.
“Andiamo al voto se non andiamo al federalismo, perché non abbiamo più interesse a star lì. – ha chiarito il senatur – Se invece il federalismo passa, stiamo lì a fare altre cose che non posso dire: devo prima trattare con Berlusconi e con gli altri che non ho capito cosa vogliono”.
Il futuro del Governo rimane, dunque, avvolto in un alone di grande incertezza; l’unica certezza, ad oggi, è che, con Gianfranco Fini costretto alla ritirata, un’opposizione parlamentare assente ingiustificata e Berlusconi alle prese con la nuovo dissidenza targata Tremonti, Bossi avrà gioco facile ad occupare la scena politica, dettando tempi e agenda dell’azione di Governo.
Mattia Nesti