Potevamo aspettarci anche questo al “Grande Fratello 11” e in molti lo avevano già previsto: vi ricordate di Guido Genovesi, espulso dal GF5 per bestemmia e, per questo motivo, definito “il bestemmiatore”?
Dopo la “ribellione” di Massimo Scattarella, ci si cominciava a chiedere quando anche Guido Genovesi avrebbe fatto sentire la sua voce. E il momento è arrivato. Chiariamo subito che si tratta di casi diversi, in cui i tre concorrenti hanno “bestemmiato”, o in qualunque modo si voglia dire, in situazioni e con frasi diverse. Ciò non toglie, però, che la sensibiltà di molti, non solo cattolici, è stata urtata e la “clemenza” del Grande Fratello con Matteo Casnici ha creato un caso senza precedenti.
Di conseguenza, anche Guido ha parlato della situazione a Mondoreality.com: “Il problema è fondamentalmente uno: se è giusta la decisione di riammettere i concorrenti che hanno bestemmiato, vuol dire che è sbagliata la decisione che fu presa nei confronti miei, di Massimo e di tutti gli altri espulsi. Questa decisione sbagliata mi ha provocato sia danni morali, per essere stato esposto al pubblico come “il bestemmiatore”, sia un mancato guadagno da quantificare, visto che la mia cassazione, il mio oblio mediatico, non mi ha fatto entrare nel circuito dello spettacolo. (…) Quest’anno siamo andati oltre, non solo non espellendo chi ha bestemmiato, ma addirittura reintegrando Scattarella. (…) I quotidiani che, quando fui cacciato, mi etichettarono come empio e blasfemo; reperti che conservo ancora e che sinceramente mi fanno rabbrividire (…). E ora invece che sta succedendo? Che la bestemmia non è più censurabile? Se parli da vero cattolico, la bestemmia va censurata sempre senza fare distinzioni. Se poi vogliamo fare delle sottigliezze, credo sia peggio una bestemmia detta “pour parler”, che vuol dire che sei abituato a bestemmiare, che una bestemmia provocata da una situazione di estremo disagio come era il mio”.
Cosa succederà adesso?
Intanto, non si placa la tempesta sul “Grande Fratello 11” dopo la riammissione di Massimo. Dopo il Moige, anche il direttore di ‘Avvenire‘, Marco Tarquinio, ha espresso la sua opinione in proposito in una lettera di risposta a una lettrice: “Ci sono ideatori di spettacoli che pur di “fare ascolti” e tenere accesi i riflettori programmano – ma mi verrebbe da dire premeditano – incidenti–esca. Il caso del bestemmiatore è emblematico. Dico solo questo: mentre nel mondo ci sono decine di milioni di persone che soffrono e vengono uccise per la propria fede, mentre ci sono cristiani condannati a morte per “blasfemia” solo perché non rinunciano alla nostra fede in Gesù Cristo «vero Dio e vero uomo», in Italia – culla del cristianesimo e cuore della cattolicità – non si fa solo spettacolo dell’offesa a Dio e alla buona educazione che accomuna credenti e non credenti, ma si mette in scena anche il rito dell’indulgenza verso un’autentica blasfemia espressa nella sua forma più volgare e urtante”.
Come gestirà tutto questo il “Grande Fratello”?
Antonella Gullotti