Giorno della Befana ma anche il gran giorno dei saldi in diverse città italiane.
Per gli abitanti di città come Venezia, Firenze, Torino, Bologna, Ancona, Pescara, Perugia e Genova ma soprattutto Roma e Milano, sarà il momento per andare a caccia di quella giacca, quel paio di pantaloni o scarpe tanto desiderato nelle settimane scorse ma non acquistato per via del prezzo proibitivo.
Per i commercianti, invece, inizia un periodo – lungo pressappoco un mese o poco più a seconda delle regioni – a cui affidare grosse speranze di aumentare il giro d’affari che negli scorsi mesi, crisi economica percepita o psicologica, è stato più limitato rispetto agli anni passati. Le statistiche dicono che il settanta per cento dei potenziali acquirenti, nel periodo invernale, è ben propenso accaparrarsi l’occasione di fine stagione.
Secondo i dati dell’Ufficio studi di Confcommercio, quest’anno, gli italiani dovrebbero spendere nel periodo dei saldi una cifra pari sei miliardi e duecento milioni di euro. Osservando le proiezioni che riguardano i nuclei familiari, si pronostica che ognuno di essi spenderà all’incirca quattrocento euro distribuiti perlopiù tra l’acquisto di capi d’abbigliamento e quello di calzature.
Da un punto di vista demografico, i più interessati agli sconti sono coloro che abitano vicino a grandi aree metropolitane, perlopiù donne, anche se negli ultimi anni anche il genere maschile si è mostrato sempre più attento alla cura del proprio look.
Importante anche il giro d’affari mosso dai giovani che appartengono alla fascia che va dai diciotto ai ventiquattro anni.
Quest’anno a ravvivare le speranze degli esercenti contribuisce anche un dato curioso: sfruttando la ricorrenza dell’Epifania, diversamente dal passato, si è deciso di far iniziare i saldi non più in coincidenza di un sabato ma di un giovedì, concedendo così ai consumatori la possibilità di avere a disposizione un lunghissimo week-end di shopping.
S. O.