Il governo americano metterà in campo delle misure fiscali per favorire le aziende, ma toccherà a loro cogliere l’occasione per ricominciare ad assumere e investire, stimolando la crescita e l’occupazione. Queste le parole del Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel corso del suo discorso volto a fare il punto sullo stato dell’economia.
Nel corso dell’intervento, un vero e proprio appello alle imprese, Obama ha, inoltre, annunciato la nomina di Gene Sperling a capo del National Economic Council. Questi, attuale consigliere del segretario al Tesoro Timothy Geithner, prenderà il posto di Larry Summers e ricoprirà nuovamente il ruolo che fu suo già durante il secondo mandato di Clinton. Lo staff di Obama potrà contare ora anche su Katharine G. Abrahm, che prenderà il posto di Christina Romer nel Council of Economic Adviser; su Jason Furman, vice di Summers al Nec, che diverrà assistente del presidente per la politica economica; su Heather Higginbottom, nominata vice del Domestic Policy Council della Casa Bianca come vice di Jacob Lew.
Secondo quanto affermato dal 44º Presidente degli Stati Uniti, nonché primo afroamericano a ricoprire tale carica, l’esecutivo a stelle e strisce effettuerà un abbassamento del 75% dei costi medi degli investimenti, dando così vita a quella che lo stesso Obama ha definito “una grande opportunità per potersi espandere e assumere”, inviando, in questo modo, un messaggio alle compagnie affinché facciano “investimenti subito” per “far riprendere l’economia”.
Il primo cittadino americano ha successivamente analizzato i dati resi noti oggi sull’occupazione. “La tendenza è chiara,- ha dichiarato – abbiamo visto per 12 mesi di fila una crescita del settore privato per la prima volta dal 2006, l’economia ha creato 1,3 milioni di posti di lavoro l’anno scorso e ogni trimestre siamo stati più forti del precedente”.
Per l’inquilino della Casa Bianca, quella degli ultimi due anni “è stata una recessione brutale, la peggiore alla quale assisteremo nella nostra vita. Una recessione che ha lasciato sulla sua strada tanta distruzione, con la perdita di 8 milioni di posti di lavoro. La nostra missione – ha concluso – è accelerare le assunzioni e la crescita e per fare ciò dobbiamo rendere la nostra economia più competitiva”.
Mauro Sedda