In un recente articolo si sottolineava l’incredibile Facebook e la sua capacità di sfornare talenti in giovane età. Molti personaggi chiave dell’azienda di Mark Zuckerberg si sono staccati ed hanno fondato delle realtà altrettando appassionanti per il popolo della rete.
Tra questi pionieri c’è Adam D’Angelo che ha fondato Quora.com insieme a Charlie Cheever altro ‘impiegato‘ di Facebook, noto ingegnere e sviluppatore che ha lavorato anche in Amazon.
Quora è un social network che ricorda molto il meccanismo di Yahoo Answers, il portale di Yahoo nel quale è possibile fare domande e ricevere risposte di diverse categorie. Quora fonda la sua pervasività ed il suo successo nella qualità, elemento non scontato nel mare magnum dei social network che ogni giorno nascono e muoiono. Nato ai primi del 2010 in forma privata ed accessibile solo su invito (una delle strategie di marketing online più utilizzate dai Digital Marketing Manager) si è lanciato nel corso dei mesi ed è cresciuto moltissimo.
Non solo. Uno degli aspetti fondamentali di Quora è ben spiegato dai fondatori stessi durante una intervista online: “The way we think about this is there’s actually a lot of information that’s still in people’s heads that’s not on the internet. And when you think about it you would say that probably 90% of the information that people have is still in their heads, not on the internet. So we’re trying to get that information out of people’s heads, so it’s not on sources that are hard to access on the internet, and get it into a really useful format to make a valuable database“.
Se cerchiamo una informazione su Internet, via Google o altri motori di ricerca, troviamo una lista di risultati che poi dobbiamo ricontrollare e verificare in base alla nostra ricerca, se compatibili ed esaustivi. Quora permette invece di fare domande molto puntuali e di ricevere risposte dettagliate ed approfondite direttamente da esperti del settore. Inoltre tutte le domande sono catalogate in base a dei cosidetti ‘topic‘ o argomenti e possono essere monitorate per successiva lettura o semplicemente per continuare a seguire il dibattito sulla tematica di nostro interesse.
Se chiedere è lecito, rispondere è cortesia e ciò significa che probabilmente nella lista delle moltissime domande pubblicate ogni minuto, potremo rispondere anche noi, mettendoci in contatto con nuovi ‘amici’, condividendo il nostro interesse con altri esperti e perchè no, mettendoci in ‘mostra‘.
Natascia Edera