Ci sono le megaproduzioni hollywoodiane: quella con i nativi di Pandora, quella del 3d in stile cyberpunk, quella del maghetto Harry Potter. E poi c’è lui, Checco Zalone, il (finto) cafonazzo pugliese che spunta dalla gavetta di Zelig ed esce nei cinema con un film dal budget non stratosferico, di quelli che a Hollywood ci curano solo il reparto costumi. E che però nel braccio di ferro al botteghino esce decisamente vincitore: il suo secondo film, Che bella giornata, uscito nei cinema il 5 gennaio, ha incassato in solo due giorni ben 6 milioni e 800mila euro, dati Cinetel, che sommati ai dati extra-Cinetel fanno arrivare gli incassi a oltre 7 milioni di euro. Nessuno meglio di lui all’esordio nei cinema italiani, nemmeno il rivoluzionario Avatar o l’allegra brigata di Hogwarts.
Checco Zalone – al secolo Luca Medici – ha un grande pregio: ironizzare sempre e comunque. Anche questa volta non ha perso l’occasione, e commentando questi dati impressionanti dal suo ritiro pugliese ha rilasciato una divertente dichiarazione all’Ansa: “Gli incassi di questi due giorni mi inorgogliscono ma la vera felicità è per il produttore Valsecchi e Pier Silvio Berlusconi: che bello aiutare gli indigenti”. Riso amaro, direbbe qualcuno. Piove sul bagnato, direbbe qualcun’altro.
Ma con Zalone è così: si ride sempre e comunque, anche se si parla di terroristi, anche se si parla di amori in fumo, anche se si parla dell’italietta di oggi. Eppure dietro la maschera del tamarro meridionale si nasconde un ragazzo colto, serio e preparato: laureato in giurisprudenza, raffinato pianista con il sogno del jazz nel cassetto, Luca Medici è esattamente l’opposto di ciò che mette in scena. E forse lo fa così bene proprio perché il punto di vista da cui parte per creare i suoi personaggi è frontale, e non interno. In questo modo Medici riesce a cogliere tutti gli aspetti del personaggio Zalone, mettendone in evidenza pregi e difetti e trasformandolo a tratti nell’archetipo dell’italiano medio.
Il film promette di essere uno dei campioni d’incassi di questo 2011, per la doppia gioia di Medusa che in queste vacanze natalizie ha inforcato due successoni: prima La banda dei Babbi Natale di Aldo, Giovanni e Giacomo, che è riuscito nell’impresa di battere persino il cinepanettone Natale in Sudafrica di Neri Parenti; poi l’eclatante botto al Box-office di Che bella giornata. Con un monito da parte del produttore e talent scout Pietro Valsecchi di Taodue (in poche parole, colui che ha portato Zalone sul grande schermo): “Checco dimostra che con la cultura si può mangiare. Eccome”. Tremonti avvisato…
Roberto Del Bove