Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, cerca di frenare l’allarme circa la possibilità che alimenti contaminati da diossina e provenienti dalla Germania entrino nel nostro Paese. E annuncia un doppio filtro per accertare l’eventuale presenza di diossina nei prodotti alimentari di provenienza tedesca con un controllo all’origine da parte delle stesse aziende importatrici e un sistema di verifica al dettaglio nelle regioni con l’aiuto dei Nas.
Il ministro rassicura i consumatori, sottolineando che carne, uova e latte italiani sono e restano sicuri: “Oggi stiamo scrivendo una nota a tutte le aziende che importano dalla Germania perché facciano, oltre ai controlli di routine, anche quelli sulla diossina”, spiega all’agenzia Adnkronos.
Per il 12 gennaio è prevista, inoltre, una riunione tecnica a Bruxelles sulla contaminazione da diossina. “E il 13 a Roma ho già convocato una riunione a cui parteciperanno i tecnici che hanno partecipato all’incontro di Bruxelles, i Nas e le Regioni. Insieme si metteranno a punto modalità di controllo a campione per realizzare un secondo filtro”, aggiunge Fazio ribadendo che il latte italiano è sicuro al 100%, così come la carne bovina e le uova. Per il latte a lunga conservazione e le carni suine sui quali invece non è prevista l’etichetta che indica l’origine, potremmo contare “su questo doppio filtro”, rassicura il Ministro.
Tornando sulla provenienza dei prodotti contaminati, Fazio spiega che la doppia produzione di oli industriali e acidi grassi destinati ai mangimi animali costituisce la causa della contaminazione da diossina in uova, carne e latte in Germania. “La stessa azienda responsabile della contaminazione – dice Fazio – aveva contemporaneamente una produzione di oli industriali di scarto e di acidi grassi usati nei mangimi animali. Ha avuto l’opportunità quindi di mescolare i due prodotti” dice il ministro convinto che “bisogna essere molto più severi in questo campo. Non si può permettere a chi produce pericolosi oli industriali di occuparsi anche di materie prime per l’alimentazione animale“. Fazio ricorda che anche “nel 1999 si è verificata la stessa situazione in Belgio. E’ la seconda volta – rimarca – è necessario quindi prendere provvedimenti”.
Il Ministro ricorda infine l’impegno del nostro Paese per un’etichetta trasparente sui prodotti alimentari. “Il nostro Paese – ricorda – ha votato contro la risoluzione proposta proprio dal Belgio e appoggiata dalla Germania per un’etichettatura non sufficientemente trasparente. Noi vogliamo che ci sia chiarezza in particolare sulla provenienza e sull’origine di tutti gli alimenti”.
Raffaele Emiliano