Imprese in Italia, nel 2010 sono aumentate di 78.600 unità

Boom di aperture per le imprese nel 2010: nei primi 11 mesi – secondo Unioncamere – hanno aperto i battenti 381.535 nuove aziende a fronte di 302.937 chiusure, con un saldo attivo di 78.598 unità. In Lombardia il record delle natalità, con 15 mila iscrizioni in più rispetto al 2009, l’anno ‘nero’ delle imprese, seguita dal Lazio. In Puglia la riduzione maggiore delle cessazioni, 4 mila in meno rispetto all’anno precedente.

In termini relativi, nel periodo osservato da Unioncamere dello scorso anno, gennaio-novembre, la natalità è aumentata del 6,2% mentre la mortalità complessiva ha fatto registrare un calo del 9%.

Su base territoriale, il recupero più significativo in valore assoluto si registra nel Sud e nelle Isole, dove il saldo dei primi undici mesi è stato positivo per 24.880 imprese, contro le sole 6.846 dello stesso periodo del 2009. A determinare il buon risultato hanno concorso una crescita delle iscrizioni del 6,8% e una riduzione delle cessazioni del 9,4% rispetto al periodo gennaio-novembre 2009. In termini relativi, allo stesso tempo, il maggior incremento rispetto ai primi undici mesi del 2009 è quello fatto rilevare dal Nord-Est.

Da -1.789 unità dei primi undici mesi del 2009, in queste regioni si è passati a 10.366 a novembre 2010, con un saldo positivo di 12.155 imprese.

Seguono il Nord-Ovest, con un saldo positivo di 11.572 unità rispetto al 2009 e 21.906 nuove imprese nel 2010, e il Centro, con 21.446 nuove aziende rispetto a gennaio-novembre 2009 e un saldo positivo pari a 10.591 unità.

A livello regionale, sono la Lombardia, 15.491 aziende in più tra gennaio e novembre 2010 e un saldo positivo di 6.886 rispetto allo stesso periodo del 2009, la Puglia, 5.201 nuove imprese nel 2010 e un saldo positivo rispetto al 2009, negativo, pari a 6.176 unità, e l’Emilia-Romagna, 4.245 aziende in più nel 2010 e +5.642 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, segnato da un risultato negativo, a migliorare sostanzialmente il saldo tra iscrizioni e cessazioni.

Il primato della Lombardia, per Unioncamere, è addebitabile al miglior risultato assoluto delle iscrizioni, aumentate rispetto al 2009 di 3.111 unità, mentre il risultato della Puglia, viceversa, è dovuto al record nella riduzione delle cessazioni, 4.095 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’Emilia-Romagna ha beneficiato della concomitanza di entrambi i fattori, che hanno inciso insieme in modo equilibrato ma molto significativo.

Marco Notari