A forze politiche che hanno un significativo ruolo di rappresentanza democratica sul piano nazionale, e lo hanno in misure rilevante in una parte del Paese, vorrei dire che il ritrarsi o il trattenere le istituzioni, dall’impegno per il centocinquantenario non giova a nessuno.
Sono le parole che il capo dello Stato Giorgio Napolitano, inaugurando a Reggio Emilia le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, rivolge in maniera neanche tanto indiretta alla Lega.
La premessa per affrontare positivamente le dure prove che attendono il futuro del Paese, aggiunge Napolitano, sta in una rinnovata coscienza del doversi cimentare come nazione unita” come stato nazionale “non incline a impulsi disgregativi.
Ma la Lega non ci sta. Le parole del presidente della Repubblica erano chiare, e non riferite solo alla Lega. Questa è la festa dell’Italia e ogni Italiano ne deve esaltare le caratteristiche.
Dopo una prima replica di Luca Zaia, è il leader del Carroccio Umberto Bossi a ribaltare lo scenario. All’agenzia Agi il Senatùr dichiara: Celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia senza il federalismo, con tutto ancora centralizzato a Roma, sarebbe una cosa negativa perché non gioverebbe alle legittime istanze di riforma federalistica.
Poi, all’Ansa, Bossi è ancora più diretto. Festeggiare i 150 anni dell’Unità d’ Italia? Sì, dopo che sarà approvato il federalismo. Se non si attua il federalismo vorrebbe dire che 150 anni sono passati invano. Dobbiamo ricordare quel che disse Cavour a questo proposito. Perché l’unità d’Italia col centralismo romano non va bene.
Intanto fanno sapere da Futuro e Libertà, che con quest’atteggiamento il federalismo da loro non sarà votato, e senza i loro voti tale riforma, potrebbe slittare o addirittura fermarsi.
C’è chi accusa la Lega di fare semplice campagna elettorale, tutti i leghisti infatti, hanno la cittadinanza Italiana, e leader del Carroccio si sono candidati in Italia, con super stipendi pagati dagli Italiani, basterebbe un po’ di coraggio per rinunciare a tutto ciò e definirsi anti-italiani.
Matteo Oliviero