Taranto: operaio muore suicida all’Ilva

È salito sul tetto attraverso una scala esterna, poi si è lanciato nel vuoto. Un operaio di Taranto è morto la scorsa notte dopo un volo di venti metri, intorno a mezzanotte e mezzo. L’uomo si è buttato dal tetto dello stabilimento dell’Ilva, nella zona della cosiddetta “Area Parchi”. Soffriva di depressione e alla base del gesto ci sarebbe una delicata situazione familiare. Nei giorni scorsi aveva perfino avuto un colloquio con un neurologo, per iniziare una cura. L’operaio, che avrebbe compiuto 41 anni il prossimo 18 gennaio, lascia la moglie e due figli minorenni.

Secondo quanto si è appreso, l’uomo ha prima telefonato ad un collega, dicendo di non sentirsi bene. In seguito, ha inviato un sms al capoturno, ribadendo il suo malessere. L’operaio è infine salito su una scala metallica esterna, proprio quando il capoturno lo stava raggiungendo. I compagni di lavoro hanno assistito impotenti alla scena del suicidio. Gli operatori del 118, intervenuti poco dopo, non hanno potuto far altro che constatare la morte dell’uomo. Sul posto sono arrivati anche gli agenti della Questura di Taranto, che hanno trovato il corpo riverso per terra, coperto da un lenzuolo. Infine, sono intervenuti il medico legale e un ispettore del lavoro che, dalle prime analisi, avrebbe escluso situazioni di stress lavorativo o mobbing. Il pm del tribunale di Taranto, Enrico Bruschi, ha deciso di non disporre l’autopsia sul corpo dell’uomo.

Maria Elena Tanca