Tranquillità e fiducia nella qualità dei controlli sanitari italiani ma nello stesso tempo pronti a intervenire, con il ritiro dal mercato, nel caso di partite di prodotti alimentari sospetti.
Questo in sintesi il pensiero del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che stamane è tornato sulla questione diossina. La scoperta di grosse quantità di uova contaminate in Germania ha da qualche giorno fatto scattare l’allerta in tutti quegli stati che dal paese tedesco importano prodotti alimentari, non solo uova ma anche carni e latticini.
Fazio ha tenuto a ribadire che l’Italia ha tutta l’intenzione di attenersi alle direttive provenienti dalla Comunità europea: «Nessun paese ha chiuso o ha intenzione di chiudere le frontiere. Noi seguiamo procedure concordate con la Commissione europea, non vogliamo certo creare un caso internazionale. E poi siamo ragionevolmente tranquilli, non bisogna fare inutili allarmismi».
La serenità di Fazio è rafforzata dalla sicurezza data dal fatto che «per certi alimenti come le uova e il pollame, inoltre, la tracciabilità è assoluta: sono assolutamente sicuri», ma anche dall’aver ricevuto da Bruxelles «la lista dei fornitori tedeschi a rischio e ai miei funzionari risulta che in Italia non siano arrivati i loro prodotti».
Ma le procedure di prevenzione, in Italia, non finiscono qui. Dal ministero della Salute, come rivelato dallo stesso Fazio, è partita una comunicazione diretta a tutti quegli importatori che attingono dal mercato tedesco con l’invito a fare le opportune analisi per rilevare la presenza di diossina nei prodotti caseari.
Nei prossimi una riunione a cui parteciperanno gli uomini dei Nas, oltre a esponenti delle diverse regioni, avrà l’obiettivo di pianificare un’azione comune nell’intento di assicurare all’intera penisola il più alto grado di sicurezza nei controlli. Stamane Fazio ha concluso ricordando che in ogni caso i danni procurati dalla diossina si concretizzano soltanto dopo «una lunga esposizione. Non basta un uovo contaminato per ammalarsi, bisognerebbe mangiarne centinaia».
Queste le parole del ministro della Salute, ma gli italiani come reagiranno?
Chissà che anche nel nostro paese non inizi a diffondersi l’uova-detector, l’applicazione per telefonini capace di scovare i prodotti contaminati.
S. O.