Il cielo sopra il Louvre nasce da un’idea di Bernar Yslaire, affermato autore di fumetti belga sin da giovane interessato alle graphic novel. Yslaire pubblicava infatti delle strisce per un giornale locale che solo successivamente furono raccolte come short story. Coadiuvato ai dialoghi da Jean-Claude Carrière, maestro nella scrittura, ha collaborato con Bunuel (Fascino discreto della borghesia), Godard, Bertolucci ed ha avuto il merito di aver portato sullo schermo il Cyrano De Bergerac con la memorabile interpretazione di Gérard Depardieur.
Questo romanzo a fumetti in patria è stato prodotto dalla Musee du Louvre Editions, mentre qui in Italia arriva nelle librerie grazie alla 001 Edizioni.
I protagonisti dell’opera sono Maximilien de Robespierre, uno dei più controversi protagonisti della Rivoluzione Francese, e Jacques Louise David, il pittore più famoso nella Francia di fine 1700. Tra loro si insinua una figura immaginaria, storicamente parlando: Jules Stern. Un apolide che si contraddistingue per una metafora tanto calzante quanto mai scontata, il parallelismo tra la patria e la propria madre, che però diventa necessariamente emblematico per il periodo durante il quale si svolge il romanzo: il Terrore.
Giorni in cui si era alla continua ricerca dei nemici, perdendo di vista quelli che erano i capisaldi della ragione: Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. La discussione era quotidianamente aperta, tra la necessità di allontanarsi dalla religione al bisogno di riconoscersi in un Essere Supremo. Così lo chiama Robespierre. Si riconosce l’importanza visiva che il popolo dà alle icone.
La crisi del pittore nel riuscire ad individuare un volto all’ Essere Supremo rappresenta la perfetta trasposizione della mancanza d’identità tra il popolo e il suo governatore del tempo, vale a dire Robespierre. Lo stesso politico capisce, forse, che la Francia non è ancora pronta per una democrazia partecipativa, ma ha bisogno di qualcuno che la rappresenti, che porti in lato il suo nome. Qualcuno in cui il popolo ci si riconosca, a patto che non sia di sangue blu. Questo lo capisce anche lo stesso David, che si allontana sempre di più da quello che lui stesso definì unico condottiero. La tavola finale riconosce perfettamente di chi ha bisogno la Francia tutta.
Il ritmo incalzante dei dialoghi allo stesso tempo fluidi rende l’opera piacevole, così come apprezzabili a livello di sceneggiatura sono le didascalie a completamento dei capitoli, nel quale caso la rappresentazione grafica sarebbe risultata suerflua.
Il tratto imperfetto delle tavole scelto da Yslaire fa sembrare l’opera come rubata dal taccuino dello stesso David. Mette inoltre in maggior luce le opere d’arte di pittori come lo stesso David, Drouais, Greuze, Girodet, che si alternano alle vignette del disegnatore. Le linee non perfettamente bordate dei personaggi delle tavole donano un senso di movimento nell’insieme che rende il tutto dinamico, in linea con gli stati d’animo che l’autore intende esprimere.
Yslaire e Carrière hanno realizzato un piccolo capolavoro di antichità portando alla ribalta un periodo storico, a cavallo della rivoluzione francese, molto importante per la storia della Francia.
Il cielo sopra il Louvre
Testi: Jean-Claude Carrière
Disegni: Bernar Yslaire
Collana: 001 France
cm. n.d., pp. 72, cartonato
Prezzo: Euro 20,00
ISBN 978-88-96573-22-8
Antonio Lilli