Melissa P. è sul piede di guerra, la venticinquenne catanese, che ha esordito ancora minorenne, con “Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire” semi-diario circa le imprese erotico-esplorative di una giovinetta, punta il dito contro il suo ex editore Elido Fazi. Siccome tutto il mondo è paese l’antagonista dichiarato della giovane scrittrice è anche il padre del suo ex fidanzato, Thomas.
Dalle pagine de Il Fatto Quotidiano la Panarello (per chi ancora non avesse risolto l’arcano su cosa si celasse dietro alla P) tuona e raccontai travagli economici e familiari che hanno sensibilmente scosso la sua vita: “Magari fosse stato mio padre ad amministrare i miei guadagni, invece non ha mai toccato una lira. A Mia madre, invece, davo un mensile. Ma ha speso tutto in creme e vestiti.”
Ma non è stata la madre, secondo le parole di Melissa, la persona che ha sfruttato maggiormente il suo successo lasciandola, quasi, in mutande. Ben peggio avrebbe fatto il suo ex editore Fazi, colui che si occupò di “Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire”:
“Si è rivelato un egocentrico, un Berlusconi venuto male. Cuore a sinistra e il portafoglio a destra. Ora, per assenza di cuore, tutto a destra.” Nessun riconoscimento economico nemmeno per i diritti del film venduti a Francesca Neri e, sempre secondo le parole di Melissa, un commercialista che non l’ha tutelata in quanto amico di Fazi.
Amaro bilancio economico che ha messo la ragazza in difficoltà. Fazi non ci sta e chiede la replica non risparmiando parole al vetriolo “Cosa ho sbagliato? Da me ha avuto un milione e mezzo di euro, mica faccio il baby sitter! La verità? Un giorno Caltabellota, un editor che si eccita per tutto, purchè ci sia di mezzo il sesso, mi porta un romanzetto pornografico, in terza persona.”
Fazi puntualizza che ogni transazione economica era concordata e che Melissa ha ricevuto i proventi derivati dai diritti cinematografici. Poi prosegue: “Che Melissa non sappia scrivere è un fatto certo. Do-cu-men-ta-bi-le… Il suo ultimo libro fa schifo. La seguivo passo passo, dedizione assoluta. Qui c’è un altro falso. Il primo anno le diamo 200mila euro: i diritti maturati. Ma ogni editore riduce del 30% i rendiconti, in previsione delle rese.”
Infine Fazi asserisce ” Ha qualcosa di…Luciferino“
Valeria Panzeri