Singolare l’epidemia che da Natale ad oggi sta colpendo a uno a uno tutti gli spazzini di Napoli, la città che da mesi vive immersa nei rifiuti. Sono infatti 150 le tonnellate di rifiuti ancora in strada nel capoluogo campano: un dato che comunque fa ben sperare per una soluzione a breve del problema.
Ma a far discutere è in questi giorni il boom di assenze per malattia tra gli spazzini durante le feste di Natale, in particolare la pandemia diffusa tra gli operatori della ditta ligure Lavajet, una delle due aziende vincitrici dell’appalto (assieme alla genovese Docks Lanterna) che, accanto all’Asìa, gestisce la raccolta rifiuti in città, dopo aver assorbito in toto i circa 400 lavoratori della Enerambiente. Una defezione di massa (il numero dei certificati medici ha raggiunto picchi del 20%) che ha gravato non poco sulla gestione dell’emergenza rifiuti e che fa pensare ad un’epidemia pilotata.
Un fenomeno sul quale si tenta di vedere più chiaro, anche con un’apposita indagine conoscitiva annunciata da Claudio Cicatiello, presidente dell’Asia, l’azienda servizi igiene ambientale a cui fanno capo le ditte liguri, che promette la linea dura. «I dipendenti della Lavajet – spiega Cicatiello – durante questi giorni di festa, da ultimo all’Epifania, si sono in gran numero assentati. Un’assenza che ha gravato solo ed esclusivamente su di noi, non certo sui militari visto che l’ esercito, nel mese di dicembre, ha raccolto 220 tonnellate e noi 48mila». Diverse le ipotesi in campo, due le più accreditate: una sorta di sabotaggio messo in atto dai dipendenti per imporre assunzioni, o un modo per ottenere quanto non è stato pagato da Enerambiente, la ditta presso la quale lavoravano prima i dipendenti della Lavajet. Gli effetti sono stati il rallentamento nella raccolta nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, quando la produzione di umido e ingombrante lievita fin quasi a raddoppiare; l’Asìa costretta a coprire i “buchi” nelle zone del centro storico, di competenza Lavajet, sforando non di poco il tetto straordinari.
«Fatto sta che ci sono degli aspetti da capire e da chiarire – dice Cicatiello -. È anche vero però che quello che non fa la ditta, grava su di noi. Ecco perché, nell’incontro convocato martedì prossimo con i vertici della ditta, siamo pronti a capire, ad affiancare la Lavajet e a suggerire metodi, anche duri, per intervenire».
Come dichiarato dall’assessore all’Igiene Urbana Paolo Giacomelli , anche per Cicatiello, «Napoli è ormai sostanzialmente pulita» grazie a «un lavoro eccezionale durante le vacanze natalizie». «Resta il nodo principale, capire nei prossimi giorni dove sverseremo – conclude – un problema non da poco».
Adriana Ruggeri