Vendola: quello di Marchionne è un ricatto. Le primarie si debbono fare

Un Nichi Vendola a tutto campo quello a cui hanno assistito i telespettatori del programma Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio e andato in onda questa sera su Rai3.

Davanti alle domande insinuanti del conduttore nativo di Savona, sempre ciondolanti tra il serio e il faceto, il leader di Sinistra Ecologia e Libertà ha proseguito nel suo chiaro intento di comunicare all’esterno l’identità della sua nuova formazione politica.

Tra le posizioni ribadite da Vendola spicca senza dubbio quella sulla necessità da parte del centro-sinistra di affidare la decisione riguardante chi dovrà essere il candidato leader alle prossime elezioni politiche alle primarie. Primarie a cui l’attuale governatore della regione Puglia non ha mai nascosto di ambire e banco di prova per quegli esponenti del Partito Democratico – ad oggi la maggiore formazione dell’opposizione – che ancora parlano di autosufficienza in fatto di numeri.

Ma Nichi Vendola ha detto la sua anche in merito alla situazione contrattuale degli operai Fiat, i quali, nei giorni di giovedì e venerdì, dovranno decidere sulla proposta d’accordo formulata da Sergio Marchionne, amministratore delegato dell’azienda automobilistica torinese. A tal proposito, il presidente di Sel ha utilizzato l’espressione «ricatto» per descrivere quella offerta fatta dai piani alti della Fiat e che ha portato alle proteste di una grossa parte dei lavoratori, Fiom in testa, e a episodi come le minacce indirizzate a Marchionne e comparse questo pomeriggio su alcuni muri di Torino.

Riflessione anche sullo stato del governo e, più in generale, dell’intero centro-destra: per Vendola la situazione all’interno dell’attuale maggioranza è esplosiva e dunque sempre in procinto di registrare colpi di scena.

Nella foto: Nichi Vendola, governatore della Puglia e presidente di Sinistra Ecologia e Libertà.

S. O.