Yara: finto testimone si presenta alla trasmissione Quarto Grado?

Nell’era dei reality show non si capisce più cosa è realtà e cosa finzione.

Dopo la spettacolarizzazione del caso di Avetrana, con la scomparsa e la morte della quindicenne Sarah Scazzi, anche il mistero che ha portato alla ribalta il paesino di Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, con la sparizione di Yara Gambirasio sembra non rimanere indenne dai tentativi di strumentalizzare per i fini più svariati, dal denaro al semplice desiderio di fama, una vicenda che dovrebbe rimanere soltanto un tragico, almeno per il momento, fatto di cronaca.

Dopo l’entrata in scena dell’ambiguo Enrico Tironi, con la sua faccia pulita, l’aria di saperne tante ma anche il dubbio di essere soltanto un teatrante, è di oggi la notizia – pubblicata dalle edizione odierne di Libero e de L’Eco di Bergamosecondo cui un uomo, fingendosi il padre di una bambina di Brembate di Sopra che sarebbe stata inseguita da un furgone bianco, proprio il giorno prima della scomparsa di Yara, si sarebbe presentato alla redazione della trasmissione televisiva Quarto Grado per raccontare la propria storia.

Per dovere di cronaca, il fatto di un padre che ha denunciato il sospetto pedinamento della piccola figlia, subito dopo l’uscita da scuola, da parte di sconosciuti è realmente accaduto; al punto che la stessa magistratura ha vagliato il contributo del genitore per capire se ciò potesse tornare utile ai fini della ricerca della giovane Gambirasio. Ma successivamente, reputata non pregnante di importanza per le indagini, la vicenda era stata messa da parte.

Quello che sia il giornale diretto da Belpietro che il quotidiano della città di Bergamo denunciano, però, non è la veridicità dell’episodio, ma il fatto che qualcuno avrebbe utilizzato la storia per poter arrivare davanti alle telecamere di una trasmissione e avere così il proprio quarto d’ora di celebrità. Secondo le stesse testate, il vero padre avrebbe sporto denuncia nei confronti di ignoti per la falsa testimonianza.

Ma la questione rimane aperta. Dal canto suo, infatti, i responsabili di Quarto Grado tengono a ribadire «l’autenticità dell’intervista che è stata mandata in onda con voce volutamente contraffatta per proteggere l’anonimato della persona stessa».

«Quarto Grado – viene spiegato in una nota – è in possesso dell’intervista audio dell’uomo, della durata di otto minuti, registrata alla presenza non solo del cronista Videonews ma anche di un altro testimone». Il comunicato finisce con i responsabili del programma che si dichiarano «pronti a tutelare anche per vie legali il programma, qualora si rendesse necessario».

Nella foto: il conduttore della trasmissione Quarto Grado, Salvo Sottile.

S. O.