Ormai la guerra nell’editoria vicina al premier è scoppiata, si salvi chi può.
L’ultimo attacco è il titolo: Il Giornale scrive falsità.
Alessandro Sallusti in questi giorni ha perso la testa, come tutti quelli che ne hanno poca.
Le cortesie per il direttore del quotidiano di via Negri non arrivano da Michele Santoro o Marco Travaglio ma dall’amico ed ex guida, Vittorio Feltri.
Da quando, il 21 dicembre scorso, Feltri ha lasciato Il Giornale per tornare a Libero, raggiungendo l’amico Maurizio Belpietro, da via Negri sono partiti colpi vari all’ex direttore. Fino all’ultimo, sabato mattina, il più pesante: l’accusa di tradimento a Silvio Berlusconi.
L’attacco lo sferza Sallusti: Napolitano (e Feltri) cambiano bandiera.
Scrive Sallusti: Il giornalista, fino a ieri tra i più autorevoli sostenitori del premier, in un incontro pubblico a Cortina, ha detto che Silvio Berlusconi non ha i numeri per candidarsi a capo dello Stato e che sarebbe addirittura meglio che non si candidasse neppure a premier. Fini, Bocchino e Di Pietro possono contare su un nuovo alleato?
Accuse pesanti. Feltri, di fatto, a Cortina ha scherzato davvero sull’ascesa del premier al Quirinale. “Roba da cinepanettone natalizio, ci farebbero un film De Sica e Boldi”, a immaginarsi poi i problemi con le escort al Quirinale.
Immediata la risposta. A mezzo stampa. Feltri si fa intervistare da Maurizio Belpietro e pubblica un video sul sito internet. Sallusti, dice, ha scritto delle cose totalmente inventate, spiace che il Giornale si sia ridotto a creare dei falsi, in questo caso io ne sono vittima. E alle accuse di essere diventato antiberlusconiano, Feltri ribatte: Io sono sempre stato berlusconiano ma c’è sempre qualcuno nella vita più berlusconiano di te, di solito chi recita questo ruolo è uno che è arrivato all’ultimo momento. E Sallusti è uno di questi. Io sono berlusconiano da oltre vent’anni, tuttavia non ho mai preso ordini da Berlusconi.
Dice Feltri: Il Giornale ha preso un granchio, mi ha attribuito frasi che non ho detto né pensato. Sarà stato l’effetto dello spumante o della disperazione. Non so. Non ho telefonato al mio amico Sallusti per chiedere spiegazioni. Da lui mi aspetto solo delle scuse”. E ancora: “A Sallusti ho fatto solo del bene, gli consiglio di calmarsi perché capisco che uno abbia ambizioni, l’importante però è esserne all’altezza.
Ricapitolando. Feltri accusa Il Giornale di scrivere falsità, Sallusti sostiene che Libero omette la verità. Sarà difficile scegliere tra due giornali berlusconiani ognuno dei quali si vanta di dire la verità, ma la verità come sappiamo è una sola.
Matteo Oliviero