Genova: 40mila persone alla mostra “Mediterraneo”

Al termine del vernissage della mostra ‘‘Puglisi. Il Mediterraneo. Coste e costellazioni’‘, tenutosi l’8 gennaio, sono stati diffusi i risultati della mostra da parte degli organizzatori.

Secondo i risultati più di 40 mila persone hanno visitato a partire da giorno 27 novembre, nonché la data di apertura dell’esposizione, la mostra curata dalla Fondazione Palazzo Ducale e da Linea d’ombra, che resterà aperta a fino al 30 gennaio 2011.

Ieri abbiamo avuto il picco di visitatori quotidiani toccando quota 1.750 – ha detto il presidente di Linea d’ombra Marco Goldin -. Dal 26 dicembre al 9 gennaio si sono registrati 21mila visitatori, cio’ vuol dire che durante le festività, in assenza dei gruppi scolastici, abbiamo mantenuto una media di 1.500 persone al giorno”.

Entusiasta Luca Borzani, presidente della Fondazione Palazzo Ducale, così come Goldin: giorno top il 2 gennaio con 2050 ingressi, bene anche l’1 con 1850, e il 7 gennaio con 1750, la media è di 1500 al giorno; solo il 20% di prenotati, a confermare che mancano scuole e gruppi, ma già con il biglietto pronto ce ne sono altri 44 mila, e il totale virtuale supera quindi gli 84. Bene anche il bookshop: via 2.100 copie del catalogo, 12 mila cartoline, 1.200 poster, 450 copie del dvd di presentazione-spettacolo del primo giorno.

Cresciuto in Sicilia, pittore tra i più interessanti nel panorama italiano contemporaneo, Giuseppe Puglisi (Catania, 1965) ha realizzato quadri dal paesaggio urbano e naturale a dir poco interessanti protagonisti, tra gli altri, della mostra : «Quando dipingo un paesaggio, anche urbano,- racconta Puglisi – temo molto che possa diventare tutto troppo onirico, che le luci in lontananza possano sembrare dei coriandoli. Allora sento di dover strutturare in modo molto forte l’immagine che porto sulla tela, sento il bisogno di oggetti, anche vicini, da percorrere in modo plastico con il colore. Anche i giardini di alcuni miei lavori rientrano nella città. Mi lascio incantare da piccoli spunti, ma per portarli poi sulla tela devo creare un distacco, devo leggerli attraverso uno sguardo severo. Solo così riesco a ricreare lo stupore originario.»

Martina Guastella