“La prima fase di governo si è conclusa. Ora è necessario lavorare per fare in modo che i nuovi progetti e i nuovi poteri di Roma Capitale vengano rapidamente calati sul territorio.” Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che in un comunicato informa dello scioglimento della sua Giunta.
Due ordinanze con le quali ha revocato tutte le deleghe. Si apre da oggi una fase che, secondo una nota diffusa dal portavoce di Alemanno Simone Turbolente, dovrebbe portare “la Giunta capitolina” ad “essere nominata nuovamente entro il più breve tempo possibile.” L’obiettivo sarebbe quello di scegliere nuovi assessori e consiglieri entro il 13 Gennaio. Per questo compito il primo cittadino sarà affiancato dal vice sindaco Mauro Cutrufo, dall’onorevole Alfredo Antoniozzi e dal capogruppo Pdl Luca Gramazio.
Una decisione alla quale Alemanno pensava già da tempo, soprattutto dopo l’esplodere di Parentopoli, e sulla quale si sono scatenate immediatamente le reazioni dell’opposizione. Marco Miccoli, segretario del Pd a Roma parla di una scelta che dimostra in modo “lampante il fallimento di questa gestione della destra romana”, invitando lo stesso Sindaco alle dimissioni immediate, “visto che l’incapacità totale di questa Amministrazione è soprattutto colpa sua”.
La risposta arriva a stretto giro da Gramazio: lo scioglimento della Giunta è una decisione che il Pdl condivide. “L’esperienza di governo fino a oggi compiuta ha contribuito a risanare la grave, se non disastrosa, eredità del passato.” Massimiliano Valeriani, consigliere Pd in Campidoglio, parla invece della fine della stagione Alemanno: “Questo conferma quello che i romani hanno già capito da tempo, cioè che il sindaco non è all’altezza di governare la Capitale d’Italia”. Un riferimento, quello ai cittadini, che non arriva a caso, dato che proprio oggi il Sole 24 ore ha pubblicato i consueti dati annuali degli indici di gradimento riferito agli amministratori locali di tutta Italia. E nella classifica dei Sindaci stilata da Ipr Marketing, Alemanno non va oltre il 73esimo posto con un consenso che, pur essendo al 50%, è calato di 5 punti rispetto al 2009. Decisivi sono stati gli scandali degli ultimi mesi sulle super consulenze e le assunzioni folli: all’Atac (società di trasporto pubblico romano) 850 persone scelte tra familiari o conoscenti del centro destra locale; circa 1.000 nuovi dipendenti all’Ama (società di raccolta e smaltimento dei rifiuti).
E sul sondaggio del Sole 24 ore è intervenuto anche il consigliere Pdl Federico Rocca, che parla appunto di dati viziati dal fatto che i voti espressi furono raccolti proprio nel periodo in cui esplose lo scandalo delle assunzioni. “Ma il tempo è galantuomo.” Nel frattempo però, attacca ancora Miccoli, “la città allo sbando è ora ufficialmente anche senza governo.”
Cristiano Marti