Il papà del piccolo di 20 giorni che è morto a Bologna il giorno dell’Epifania smentisce la notizia che è stata diffusa da tutti i giornali. L’uomo dichiara che non è assolutamente vero, al contrario di quel che è stato pubblicato, che la sua famiglia vive per strada.
Il padre, un 43enne di origini fiorentine, in un’intervista a Repubblica.it precisa che “non è vero che campiamo per strada. Noi una casa l’abbiamo. Paghiamo 465 euro al mese. E’ lì che stavamo andando martedì, quando il bimbo s’è sentito male in piazza”. E’ stato proprio lui, racconta, a chiamare i soccorsi quella sera, quando si è accorto che le condizioni del figlioletto stavano peggiorando.
Il racconto dell’uomo prosegue. Il 43enne spiega che la moglie è in attesa di un alloggio pubblico dal 2007. La donna ha dovuto abbandonare il proprio lavoro di assistente per anziani quando ha messo al mondo due piccoli gemelli. Lui, invece, cambia lavoro praticamente ogni giorno, disposto a fare “quel che capita” pur di portare a casa un po’ di soldi. “Sono venuto a vivere a Bologna”, aggiunge, “perché è una città che dà molto. E invece adesso mi ritrovo con un figlioletto morto non si sa come. E nessuno, nessuno dei servizi sociali o del Comune, dopo sei giorni è venuto a chiedermi se abbiamo bisogno d’aiuto”.
La coppia ha sempre avuto il timore che le venissero sottratti i figli, cosa che è accaduta con la figlia 16enne, data in affido alla zia. Il padre inoltre ci tiene a sottolineare, per smentire ancora una volta la notizia pubblicata dai giornali, che il figlioletto non sarebbe morto di freddo, ma per colpa di una intossicazione da latte. Così gli hanno spiegato all’ospedale. “Gli davamo quello artificiale”, racconta l’uomo affranto, “come avevano detto i medici. Sette pasti regolari al giorno. Uno solo dei due gemellini è morto. Mi si spieghi perché”.
Gianluca Bartalucci