Brunetta su Mirafiori: solo uno scontro ideologico

A “tifare” senza tentennamenti per il contratto di lavoro proposto da Sergio Marchionne ai sindacati che difendono i diritti degli operai di Mirafiori è il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Intervistato stamattina da Maurizio Belpietro, nel corso della trasmissione “La telefonata“, il nemico dei “fannulloni” ha sbugiardato  quanto denunciato dalla Fiom di Maurizio Landini, affermando che le condizioni poste dall’azienda piemontese sono più che ragionevoli.

“L’ho letto con cura – ha detto Brunetta riferendosi al contratto – E’ simile a quelli che esistono in altri settori come il tessile o i servizi, anzi quelli sono molto più pesanti. Quello che avviene a Mirafiori è uno scontro ideologico e simbolico, non di relazioni sindacali. La Fiat in cambio di massicci investimenti – ha spiegato – chiede semplicemente una flessibilità organizzativa pretendendo che in quei giorni ‘speciali’ non si verifichino assenteismo anomalo o scioperi”.

Tanto rumore per nulla, dunque, perché nel ragionamento del ministro i diritti dei lavoratori (anche quello di scioperare) non possono non essere garantiti: “Il diritto di sciopero – ha detto – è garantito dalla Costituzione e dalle leggi. Ripeto: clausole molto più impegnative sono contenute in centinaia di contratti di altri settori, sottoscritti anche dalla stessa Cgil. E poi va da sé – ha aggiunto Brunetta – contratti che contravvengono i diritti sono non attuabili, un contratto contra legem decade immediatamente. Il punto è molto semplice – ha ribadito – la Fiat propone uno scambio: flessibilità e impegno a non scioperare nelle giornate ‘speciali’ per un aumento dei salari”.

Un “baratto” che non può non essere benedetto. Anzi, il ministro dimostra di apprezzarlo così tanto da rivendicarne scherzosamente il copyright “Marchionne ha dalla sua il mercato – ha notato – e può dire che se non ce la fa, se ne andrà in Canada. Io non posso farlo, però l’impegno è nella stessa direzione. Abbiamo ottenuto il -35% di assenteismo: in questo, Marchionne sta copiando la rivoluzione di Brunetta e delle tante piccole imprese e delle cooperative, anche rosse, che magari – ha concluso piccato – i diritti li mandano a farsi friggere”.

Maria Saporito