Chávez: voglio Sean Penn come ambasciatore

Chávez, il presidente dittatore del Venezuela ha proposto, ironicamente, come ambasciatori degli Stati Uniti in Venezuela gli unici tre americani che apprezza: Oliver Stone, l’attore Sean Penn e Noam Chomsky. In particolare avrebbe lanciato messaggi di simpatia verso Sean Penn che, qualche tempo fa, quando ancora il presidente venezuelano non aveva imbavagliato la libertà di parola nel paese, l’attore l’aveva definito ‘un tipo interessante’.

“Abbiamo amici laggiù” ha detto Chávez durante una delle sue estenuanti cadenas tv in diretta e ha suscitato il sorriso da parte della gente. Tra l’America e il Venezuela, grazie al caudillo di Caracas, le relazioni sono tese e tutt’altro che amichevoli;  la situazione è peggiorata quando di recente si è discussa la nomina dell’ambasciatore Usa a Caracas.

Larry Palmer, a cui Chávez, il 19 settembre scorso, aveva rifiutato le credenziali, rimproverandogli di avere «mancato di rispetto» verso il suo governo nel corso di una sua audizione davanti al Senato americano. Il diplomatico in quell’occasione aveva dichiarato che le guerriglie colombiane erano presenti sul suolo venezuelano, che Cuba esercitava un’influenza sulle forze armate del Venezuela e che il morale di queste forze era basso.

Secondo il sito Noticias Centro la premiata ditta Chavez Ahmadinejad starebbe finanziando le FARC, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia. Verità innegabili, ma il presidente venezuelano non vede di buon grado la libertà di pensiero e ancor meno di parola. Secondo i giornalisti fuggiti all’estero, Chávez decide, ormai, tutto da solo, infischiandosene della democrazia.

I toni sono tutt’alto che serenipensavano che avremmo fatto marcia indietro – ha commentato Roy Chaderton , diplomatico venezuelano che sarebbe un fedelissimo di Chávez, superstipendiato ed ex ministro degli Esteri – il governo sta studiando il caso e prenderà le decisioni opportune”.

Le relazioni economiche tra i due paesi continuano. Il Venezuela vende petrolio agli Stati Uniti che fornisce al paese sudamericano beni di primo consumo e prodotti tecnologici. Nonostante i rapporti, però, non è detto che le relazioni siano destinate a migliorare rapidamente.

Connie Mack, senatore repubblicano della Florida, sintetizza così il pensiero di molti a Washington: «un giorno Stati Uniti e Venezuela avranno di nuovo relazioni diplomatiche forti, e reciprocamente vantaggiose. Sfortunatamente non sembra che questo possa essere possibile durante la leadership di Hugo Chávez».  

Cosmo de La Fuente