Germania, allarme diossina: trovate carni suine contaminate

Il problema diossina non sembra risolversi anzi, stando alle dichiarazioni del portavoce del ministero dell’Agricoltura della Bassa Sassonia, tracce della sostanza cancerogena sarebbero state rinvenute anche nella carne suina.

Questa notizia non fa altro che allarmare, a ragion veduta, tutti quegli stati che con la Germania hanno rapporti commerciali per quanto riguarda le importazioni di alimenti. Dopo il rischio che nel nostro paese possano entrare in commercio uova e prodotti caseari contaminati, adesso è la volta della carne.

Nella mente dei consumatori, ma anche dei venditori, ritorna l’incubo del morbo della mucca pazza.

Intanto, è stato reso noto che il nostro paese, nella figura del direttore del dipartimento degli alimenti, Silvio Borrello, prenderà parte alla riunione che si terrà giovedì prossimo a Bruxelles per discutere e fare il punto sull’emergenza diossina e le misure che dovranno essere prese nell’intento di salvaguardare la salute dei consumatori ma anche quei settori dell’economia che lavorano nel campo alimentare.

Già ieri, nella città belga si è svolto un incontro tra le principali associazioni dei produttori ma, a quanto pare, non si sarebbe ancora decisa una linea comune da seguire per quanto riguarda i controlli da effettuare e in generale sulla disciplina da mantenere per far fronte a questa situazione. Questa è stata almeno l’impressione di Frederic Vincent, portavoce del Commissario alla salute John Dalli, che ha dichiarato: «La riunione di ieri è stata deludente, perchè non è stata presentata alcuna proposta concreta. Noi pensiamo di intervenire prima della fine del mese».

Ad attirare l’attenzione degli esperti è la produzione di grassi non destinata agli alimenti, in quanto più soggetta a essere meno sorvegliata e dunque potenzialmente più rischiosa.

La soluzione per quasi tutti starebbe «nella stretta separazione fisica della attività di produzione di grassi ad uso tecnico da quella di grassi per mangimi», come dichiarato dai membri della Fefac (Federazione europea dei produttori di mangimi compositi).

S. O.