Legittimo impedimento, atto primo: l’udienza sulla costituzionalità del provvedimento che preserva temporaneamente il premier dai processi ha avuto luogo stamattina alle 9,30. In attesa del verdetto finale, atteso per giovedì. Grande è l’equilibro nel palazzo, fanno sapere. E, pare, lievemente sbilanciato a sfavore del presidente del Consiglio.
“Credo che la legge sarà dichiarata costituzionale” commenta tuttavia il sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati. “Un Presidente del Consiglio che peregrina tra un ufficio giudiziario e un altro, credo che sia un macigno che grava sul nostro paese ormai da 16 anni e va rimosso. Ma questo provvedimento non riguarda Silvio Berlusconi come si dice spesso, o meglio lo riguarda perché ha una carica, ed è utile alla colletività proprio perché un Presidente del Consiglio deve guardare ai suoi compiti istituzionali, che sono piuttosto gravosi”.
Non solo costituzionale, per la Casellati: “sarebbe utile”, spiega, visto che “il Presidente del Consiglio si occupa dei loro problemi proprio nella prospettiva non di privilegi, perché questa legge non è un privilegio, non è un immunità, eventualmente rinvia il processo sospendendo la prescrizione al momento in cui non esercita più una carica, ma darebbe quella prospettiva di serenità che è proprio a presidio della normalità dei rapporti tra politica e magistratura“.
“Era una legge ponte – aggiunge, quanto alle modalità e alla natura del provvedimento – perché la legge sul legittimo impedimento già c’è, però veniva rimesso alla valutazione e alla discrezionalità del giudice. Oggi invece si determina un automatismo, perché la legge ha stabilito una sorta di punto di equilibrio fra due valori costituzionali, l’esercizio dell’attività giurisdizionale da un lato e l’esercizio di attività istituzionali e di governo dall’altro. Se questa legge fosse considerata non costituzionale, Berlusconi si dovrà presentare ai processi. Mi pare – conclude il sottosegretario – che non ci sia altra soluzione in vista, poi, della stesura del lodo costituzionale, il cosiddetto Lodo Alfano“.
v.m.