Quattro morti e venti feriti. Questo il tragico bilancio di un’esplosione avvenuta in Afghanistan. Obiettivi degli attentatori, un pullman con agenti della diplomazia afgana.
L’attacco si è verificato alle prime ore di questa mattina a Kabul, in una zona di mercato. Dalle prime ricostruzioni un uomo a bordo di una motocicletta si sarebbe avvicinato al bus, facendosi esplodere. I passeggeri del pullman e due bodyguard di scorta hanno perso la vita. Il gesto è stato rivendicato dai talebani, non nuovi ad attentati con bersagli civili e politici. Lo scorso ventitré dicembre, nella città di Kunduz, un kamikaze provocò la morte di un poliziotto. La settimana prima, una serie di attentati colpì zone del nord e sud del paese. I talebani non operano solo in Afghanistan. Anche in Pakistan hanno compito attacchi a convogli della Nato o della diplomazia internazionale. Lo scorso Natale, una donna kamikaze si fece esplodere in un centro di distribuzione di aiuti umanitari. Luogo del misfatto Banjun, città nord-occidentale del Pakistan, che quel giorno vide morire ottanta persone.
L’ospedale di Kabul ha registrato venti persone ferite per l’attacco di stamane. Il presidente Amid Karzai, ha scritto un comunicato di condoglianze ai familiari delle vittime. La situazione in Afghanistan è costantemente messa a rischio dai gruppi talebani e Al-Qaeda. Le truppe della comunità internazionale sono sul terreno dal 2001. Fra queste anche l’Italia, che in tempi recenti ha perso l’alpino ventiquattrenne Matteo Miotto. Intanto da quest’anno comincia l’exit strategy, il percorso di abbandono graduale del paese che si concluderà nel 2014. Questa decisione ha visto il parere favorevole della Nato, Onu e dello stesso Karzai.
Matteo Melani
