Istat: per famiglie cala risparmio e potere d’acquisto

Nel terzo trimestre del 2010 la propensione al risparmio delle famiglie, cioè il rapporto tra il loro risparmio lordo e il reddito disponibile, è scesa del 12,1%, in calo dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% in confronto allo stesso periodo del 2009. Il dato non toccava un valore così basso dal primo trimestre del 2000.

Per l’Istat, che ha diramato i dati, la flessione “è il risultato, in questo trimestre, di una stasi del reddito disponibile, cui si accompagna una dinamica positiva della spesa per consumi”.

Sale nello stesso periodo del 2,4%, invece, la spesa delle famiglie, rispetto allo stesso trimestre del 2009 e dello 0,8% rispetto al secondo trimestre del 2010. La crescita tendenziale è stata del 2,2%, superiore a quella del reddito lordo disponibile,+0,4% nel periodo gennaio-settembre del 2010.

Il reddito disponibile delle famiglie italiane nel terzo trimestre 2010 è rimasto pressoché invariato. L’Istat, infatti, dichiara che, rispetto ai tre mesi precedenti, il dato non ha fatto registrare alcuna variazione. Nello stesso periodo scende invece il potere d’acquisto, con un calo dello 0,5% sia su base congiunturale che annua, visto il -1,2% nei primi nove mesi del 2010

Il tasso di investimento, dato dal rapporto tra gli investimenti fissi lordi, che comprendono gli acquisti di abitazioni e gli investimenti strumentali delle piccole imprese classificate nel settore, e il reddito disponibile lordo, nel terzo trimestre 2010 si è attestato all’8,8%, superiore dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,3% rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente. Gli investimenti delle famiglie, di conseguenza, sono aumentati solo dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre hanno mostrato un aumento del 4,7% in termini tendenziali.

L’Istituto di statistica, ancora, evidenzia che nel terzo trimestre 2010 la quota di profitto delle società non finanziarie si è attestata al 41,7%, con un aumento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. L’Istat aggiunge che su base annua il recupero del tasso di profitto è più marcato, con una crescita dell’1,6%.

Nello stesso periodo il tasso d’investimento delle società non finanziarie, frutto del rapporto tra gli investimenti fissi lordi ed il valore aggiunto lordo ai prezzi base, è stato pari al 23,4%, registrando un aumento dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% rispetto al terzo trimestre del 2009. Gli investimenti fissi lordi sono, dunque, aumentati in termini congiunturali, a valori correnti, +2,1%, ed hanno registrato un balzo del 9,8% su base annua.

Marco Notari