Il più arrabbiato è probabilmente il ministro della Cultura, Sandro Bondi. Appena appresa la notizia – diffusa dall’ufficio stampa della Corte Costituzionale – della parziale bocciatura, da parte dei giudici, della norma sul legittimo impedimento, il coordinatore del Pdl è andato su tutte le furie. “Oggi la Consulta – ha tuonato – ha stabilito la superiorità dell’ordine giudiziario rispetto a quello democratico, rimettendo nelle mani di un magistrato la decisione ultima in merito all’esercizio della responsabilità politica e istituzionale. Siamo di fronte al rovesciamento dei cardini non solo della nostra Costituzione – ha affondato Bondi – ma dei principi fondamentali di ogni ordine democratico“.
Una disapprovazione condivisa da Gaetano Pecorella, parlamentare del Pdl ed ex legale del presidente del Consiglio: “La decisione della Consulta – ha notato – dimostra che ormai le leggi le scrive la Corte Costituzionale. Mi pare una decisione che finisce per lasciare nelle mani del giudice la decisione sui tempi dell’attività politica”. Per quanto il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, inviti a mantenere la calma perché nulla potrà turbare il normale svolgimento degli impegni politici presi dal Cavaliere: “La decisione della Corte Costituzionale – ha scandito l’ex radicale – non avrà ripercussioni su un premier che per tre volte in tre anni è stato scelto dalla maggioranza degli italiani”.
Più pacato, invece, il commento del ministro della Giustizia, Angelino Alfano: “E’ una sentenza che conferma il principio, contenuto nella legge, che l’esercizio della giurisdizione deve tenere conto della funzione di governo – ha spiegato il Guardasigilli – Siamo convinti che il principio di leale collaborazione spingerà i giudici a non tradire lo spirito di questa sentenza”.
E la Lega? Gli alleati di ferro del premier hanno accolto con fastidio la decisione ufficializzata questo pomeriggio dai giudici: “Dalla Corte Costituzionale – hanno detto i capigruppo alle Camere, Marco Reguzzoni e Federico Bricolo – non c’era da aspettarsi altro: sapevamo benissimo che la maggioranza dei giudici della Corte ha un atteggiamento ostile nei confronti dei provvedimenti voluti da questo governo. Ma non c’è sentenza della magistratura che può bloccare l’azione dell’esecutivo – hanno intonato – Il cammino delle riforme prosegue con i tempi e i modi già stabiliti e per la Lega non cambia nulla“.
Maria Saporito