Obama ricorda le vittime della strage di Tuscson “L’America ritrovi se stessa”

Un presidente profondamente commosso, forse nel momento più difficile del suo mandato, è quello che ha ricordato nella grande palestra dell’Università dell’Arizona alle sei vittime della strage di Tucson. Nel suo messaggio Barack Obama ha esortato l’America “a ritrovare se stessa” per onorare chi è morto vittima dell’odio.

Davanti ad un auditorio composto da 14mila persone – tra cui  vi erano anche sua moglie Michelle, il marito di Gabrielle Giffords, l’austronauta della Nasa, Mark Kelly, il Segretario alla giustizia Eric Holder, John McCain e alcune delle persone che erano presenti al momento della sparatoria- il presidente ha voluto lanciare una sorta di appello al suo paese “Quando parliamo – ha detto Obama dobbiamo usare parole che siano in grado di unire, di curare le ferite, non offondere”.

Il presidente ha voluto ricordare la più giovane vittima della strage, la piccola Christina Tylor-Green di nove anni, auspicandosi che proprio per lei l’America riesca finalmente ad essere migliore :”Ricordiamoci tutti che in Christina noi vediamo tutti i nostri figli”. Era una bambina curiosa, fiduciosa, piena di energia, ”cosi’ meritevole di un buon esempio”. ”Se questa tragedia fara’ scaturire una riflessione, come e’ giusto che sia, assicuriamoci che sia degna di coloro che abbiamo perso. Facciamo in modo che l’America sia cosi’ buona come Christina se l’era immaginata”.

Obama ha avuto parole commosse anche per la parlamentare democratica Gabrielle Giffords – che si era recato a visitare prima del discorso- e che ha finalmente aperto gli occhi. ‘Gabby ha riaperto gli occhi, ha riaperto gli occhi” ha ripetuto il presidente dopo aver ricevuto la notizia. Gabrielle Giffords – ha proseguito Obama – sa che siamo qui, e che la amiamo. Sa che qui metteremo le radici fino a che lei non sara’ fuori dal suo difficile viaggio”

Annastella Palasciano