Non c’è pace per Il Pd. Il partito di Pier Luigi Bersani, impegnato oggi in una riunione di Direzione che promette effetti pirotecnici, pare sia segnato dall’ennesima spaccatura interna. E’ quella che gli osservatori più solerti (ma neanche tanto) hanno registrato all’interno dei cosiddetti “rottamatori”, i democratici under 40 che promuovono uno svecchiamento della dirigenza del partito.
A capeggiarli da sempre c’è il duo costituito da Matteo Renzi, primo cittadino di Firenze incoronato dall’ultimo sondaggio Ipr Marketing-Il Sole 24 Ore sindaco più amato d’Italia, e Pippo Civati, il 35enne lombardo vicino alle posizioni di Ignazio Marino. I due lo scorso novembre hanno animato la convention “Prossima fermata: Italia“, una due giorni all’insegna della voglia di fare e di cambiare. Insieme. Ma qualcosa potrebbe adesso essersi rotto tra i due giovani democratici. Ieri Civati ha presenziato un incontro convocato a Roma in vista della Direzione di oggi, al quale il fiorentino ha preferito dare forfait.
“Matteo Renzi – ha esordito Civati – può stare tranquillo: i ‘rottamatori’ non vogliono diventare una corrente. Vorrei una politica più serena, che eviti le polemiche di una settimana costruite su ogni singola battuta. Io domani (oggi per chi legge, ndr) andrò in Direzione assieme a Renzi e lì, per esempio – ha precisato – ci confronteremo tutti sul caso Fiat”.
Già, la Fiat. A provocare i mal di pancia tra i due “capi rottamatori” sarebbe stata proprio la delicata vertenza sindacale che coinvolge le tute blu di Mirafiori, su cui i due young democrat hanno espresso pareri discordanti: “Rispetto a Renzi – ha spiegato Civati – ho un’ idea diversa e spero di discuterne domani in Direzione con lui”. Il sindaco di Firenze ha, infatti, smaccatamente preso le difese dell’azienda torinese, invitando gli operai che tra oggi e domani dovranno esprimersi sul contratto proposto da Sergio Marchionne a votare per il ‘sì’.
Una posizione che ha destato il risentimento di molti supporter democratici, delusi dall’atteggiamento “reazionario” ostentato dal primo cittadino di Firenze. “Con questo Pd non si vince – ha intanto affermato ieri lo stesso Renzi, che ha partecipato alla presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa – Non mi sono né riavvicinato a Bersani né mi sono allontanato dai rottamatori di Civati, né tantomeno abbiamo noi pensato di fare una mini corrente, uno spiffero nel partito. Mi candido a dare una mano al Pd – ha concluso – per trovare una nuova classe dirigente che sostituisca quella attuale con la nuova generazione”.
Una rassicurazione che non ha convinto molto, dal momento che da quei “rottamatori di Civati” il sindaco di Firenze pare abbia voluto evidenziare una distanza difficile da recuperare. I giovani democratici, insomma, pare abbiano fatto tesoro della lezione consegnata dai “veterani”: divisi innanzitutto, e si preparano ad affrontare così una riunione incandescente in cui le differenze generazionali potrebbero non risultare così traumatiche.
Maria Saporito