Quando a fine ottobre, Silvio Berlusconi, durante una conferenza stampa in merito alle presunte pressioni fatte presso la questura per rimettere in libertà l’allora minorenne Karima El Mahroug – Ruby Rubacuori per gli amici e per il presidente del Consiglio – dichiarò: «Sono una persona di cuore e mi muovo sempre per aiutare chi ha bisogno di aiuto», probabilmente non aveva in mente chi dei due, da lì a qualche mese, sarebbe potuto essere più bisognoso d’aiuto.
D’altronde, volete mettere una ragazzina accusata di furto e in cerca di gloria con un presidente del Consiglio, accusato, sì, di tantissime cose, ma che è comunque l’uomo più potente d’Italia oltre a essere notoriamente impedito? Sempre legittimamente, peraltro.
Non c’era partita tra il settantatreenne Silvio e la quasi diciottenne Ruby Rubacuori. Né a rubamazzetto, né a bunga bunga.
Ma passano meno di ottanta giorni e ritroviamo una Ruby, maggiorenne, sulla cresta dell’onda, pronta a beneficiare dell’inaspettata pubblicità provenuta – gratuitamente? – da Arcore e capace, oggi, di rubare non solo i cuori ma anche gli sguardi colmi di desiderio degli avventori, si presume rigorosamente under settanta, delle discoteche, esibendosi in balletti erotici. E Berlusconi? Che fine ha fatto il presidente del Consiglio?
Domanda retorica, lo sappiamo. Berlusconi è stato sempre lì, con un governo che scricchiola, con le furie rosse a disturbargli i sogni che nemmeno la Spagna di Del Bosque, vincitrice del mondiale di calcio, saprebbe fare così tanta paura, la spazzatura campana sbucata nuovamente da sotto i tappeti ma soprattutto, ed è ciò che più conta, adesso pare che sia un po’ meno impedito di prima.
Come regalo per il suo improvviso rinsavimento legale, la Procura di Milano l’ha omaggiato con un’inchiesta che lo vedrebbe indagato con l’accusa di concussione e prostituzione minorile.
A quanto pare, dunque, quella notte di metà autunno, Berlusconi non agì soltanto ascoltando il suo cuore ma ragionando anche con altro.
E così, anche confidando nelle infinite risorse del presidente Berlusconi, stavolta, ci preme dargli un consiglio: pur consapevoli che la riconoscenza non è di questo mondo, non sarebbe il caso di chiamare Ruby – tanto adesso è maggiorenne – per ricordarle i bei tempi passati e sperare che lei, intenerita, faccia fare una telefonatina alla Procura milanese magari da parte del finto zio, presidente dell’Egitto, Hosni Mubarak?
Nella foto: un’immagine di un giovane Silvio Berlusconi, pubblicata dal settimanale Chi?
Simone Olivelli