Berlusconi: “Non mi aspettavo nulla di diverso”. Ma si parla di elezioni

Non mi aspettavo nulla di diverso. Hanno scritto una sentenza sovversiva: la sovranità è nelle mani dei giudici, la volontà del Parlamento non conta più nulla, queste le parole di reazione di Berlusconi, che dimentica che essere sotto processo non equivale essere messo all’opposizione, si può essere presidente del Consiglio pur avendo procedimenti giudiziari.

I miei avvocati erano ottimisti ma io no. Io l’ho sempre saputo che sarebbe finita così, da questa Corte non mi aspettavo nulla di diverso. Ora la speculazione ne possa approfittare, pensando di attaccare un paese con un capo di governo sotto processo.
Stavolta sarò io a divertirmi, li sbugiarderò tutti.
In tribunale portando le prove della propria innocenza? Non proprio.
Ogni volta che il presidente del collegio obietterà che l’impegno accampato da palazzo Chigi non è tale da costituire un “impedimento legittimo“, gli avvocati del premier porteranno la questione davanti alla Corte costituzionale. È la “guerra dei ricorsi”, che faranno andare i processi per le lunghe.
Sono anni che provano a condannarmi, ma io non mi faccio mettere sotto da questi qua.

Si torna poi a parlare di elezioni anticipate, come richiesto già da molti, Lega in primis. Si parla anche della possibilità di votare già il 22 maggio prossimo.
Bisognerebbe andare al voto, riconosce il premier, ma ora temo che mi preparino una trappola. Con un risultato incerto proverebbero a fare di nuovo un governo tecnico.
E Berlusconi prova a rimanere in sella, era più facile andare sotto quando avevamo decine di deputati in più e nessuno si sentiva in dovere di essere presente. Adesso che siamo pochi tutti sanno che saranno controllati. E non verrà ricandidato chi non assicura il proprio voto tutti i giorni.

Matteo Oliviero