L’influenza A miete la prima vittima anche in Lombardia.
A Milano, in cittadino egiziano di 48 anni è deceduto al Policlinico, dove era ricoverato da una decina di giorni per una grave insufficienza renale e una polmonite. Finché non verrà effettuato il “tampone virologico” non si potrà avere la certezza che l’uomo avesse contratto anche il virus H1N1, ma da più parti si vocifera che quella dell’egiziano potrebbe essere a tutti gli effetti la prima vittima lombarda dell’influenza stagionale.
Come risaputo, quest’anno all’interno della rosa dei virus che sono definiti con l’etichetta “influenza stagionale” si ritrova anche il temuto virus, l’H1N1, che l’anno passato aveva allarmato l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per il rischio di una pandemia. Così non fu. Tuttora, però, il virus rimane molto aggressivo e dunque pericoloso, specialmente nei casi di persone con patologie pregresse, ma non solo.
In concomitanza con il decesso avvenuto al Policlinico di Milano, si è diffusa la notizia della seconda morte in Veneto, una donna di 41 anni, diabetica.
A destare preoccupazione sono anche le condizioni di salute di altri due pazienti ricoverati: si tratta di un ragazzino che è ricoverato a Trieste e di un trentasettenne sotto osservazione presso l’ospedale di Foggia. In questi due casi, non sarebbero registrate malattie preesistenti e ciò allarma ancora di più i medici che li hanno in cura.
Intanto, il ministro della Sanità, Ferruccio Fazio, tenta di tranquillizzare gli animi assicurando che «non c’è alcuna pandemia, ma una normale epidemia di influenza stagionale».
Fazio ritorna sul consiglio dato nei giorni scorsi per tutti coloro che appartengono a categorie a rischio: «Le persone a rischio è bene che si vaccinino per evitare di cadere in queste problematiche».
L’Italia intanto comunica di essere uno dei pochi paesi al mondo «ad aver messo a punto un sistema di ventilazione extrapolmonare con 14 siti per salvare in particolare i giovani pazienti, in quanto, nei soggetti giovani, l’influenza è una malattia che può avere dei decorsi gravi».
S. O.