Caso Ruby, Minetti: “Non ho alcuna intenzione di dimettermi”

“Sono tranquilla e non ho alcuna intenzione di dimettermi”. E’ quanto dichiara all’Ansa Nicole Minetti, il consigliere regionale del Pdl indagato insieme a Lele Mora ed Emilio Fede per induzione e favoreggiamento della prostituzione nella vicenda della giovane Ruby.

C’è un’inchiesta in corso e aspetto che faccia il suo corso“, aggiunge la Minetti, il cui ufficio nella sede del Consiglio regionale di via Fabio Filzi è stato perquisito ieri dagli inquirenti, che avrebbero portato via diverso materiale, tra cui un pc. L’ex igienista dentale, con un passato da soubrette televisiva in Mediaset è accusata dai Pm che seguono il caso Ruby di aver svolto, in concorso con altre persone, “un’attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti minorenni”.

Il Consigliere regionale, come ha spiegato ieri la procura di Milano, è quindi indagato per violazione della legge Merlin sulla prostituzione e per aver indotto alla prostituzione la giovane marocchina Ruby: induzione che si sarebbe protratta nel periodo compreso tra febbraio e maggio scorsi, cioè lo stesso per cui il premier Silvio Berlusconi è indagato per aver avuto rapporti sessuali con la ragazza, all’epoca dei fatti ancora minorenne.

Si dimostra assai sereno anche il direttore del Tg4, secondo il quale nessuna ragazza “può dire che Emilio Fede è stato eccessivamente galante con lei. E io non ho mai dato ad alcuna l’input per fare la ‘furbetta’. Se qualcuno lo può dimostrare, mi dimetto immediatamente da direttore del Tg 4“. All’indomani dell’avviso di garanzia incassato nell’ambito dell’indagine avviata dalla Procura di Milano, Emilio Fede affida alle pagine del ‘Corriere della Sera’, del ‘Giornale’ e della ‘Stampa’ la sua difesa dalle accuse di induzione e favoreggiamento della prostituzione. Il direttore del Tg4 dichiara, nell’intervista al ‘Giornale’, che avrebbe preferito “un mandato di comparizione piuttosto che un avviso di garanzia per chiarire immediatamente ai giudici la mia completa estraneità ai fatti”.

Fede ammette tuttavia di aver visto la marocchina, all’epoca dei fatti ancora minorenne, una volta ad una cena nella residenza del premier Berlusconi, ad Arcore e una seconda volta “in un ristorante milanese. Lei era ad un altro tavolo – confessa al ‘Giornale’ – con altre persone e non ci siamo neppure salutati”. “Rispetto i diritti dei giudici – dichiara il direttore del Tg4 alla ‘Stampa’ – ma sono anni che mi batto contro droga e prostituzione. Dimostrerò la mia totale estraneità ai fatti“.

(Nella foto a sinistra il consigliere regionale Nicole Minetti)

Raffaele Emiliano