“Marchionne ha vinto con i suoi uomini, noi con gli operai che vuole far lavorare di più e con meno diritti”. E’ questo il commento di Giorgio Airaudo, responsabile nazionale auto della Fiom, in risposta alle dichiarazioni dell’amministratore delegato del Lingotto, che questa mattina ha espresso tutta la sua soddisfazione per la vittoria del sì al referendum sull’accordo per lo stabilimento di Mirafiori. L’esponente della Fiom mette l’accento sulla scelta degli impiegati, che si è rivelata determinante nell’esito della consultazione.
Lo stesso Airaudo conferma anche l’intenzione e l’importanza dello sciopero del 28 gennaio, “direi che abbiamo fatto bene a proclamarlo”, e aggiunge, “ora dobbiamo continuare a convincerci reciprocamente”.
Il sindacalista si sofferma poi sulla delicata situazione relativa ai rapporti con gli altri sindacati: “Le distanze esistono,- ammette – ma se c’è la volontà si possono colmare: la firma tecnica non è fattibile, bisogna verificare se è fattibile invece un accordo sulla rappresentanza e se c’è un Governo capace di recepirlo in legge”.
GIORGIO CREMASCHI: MARCHIONNE HA PERSO. Sono parole di fuoco quelle spese dal presidente del Comitato centrale della Fiom nel corso del Direttivo della Cgil. “E’ stato uno scarto morale e politico totale. Marchionne ha perso e non ha abolito la Fiom. Tutti coloro che devono subire quelle condizioni di lavoro che lui vuole imporre – prosegue – hanno votato no”, ovvero gli operai; “gli impiegati invece, che non le devono subire, hanno votato a favore perché altri le facciano”. Secondo Cremaschi, dunque, “il verdetto è chiarissimo: gli operai non sono d’accordo, nonostante il ricatto, le pressioni e le intimidazioni che ci sono state”.
Lo stesso Cremaschi conferma, inoltre, la volontà di indire lo sciopero generale, oltre a quello dei metalmeccanici del 28 gennaio. “Il voto di Mirafiori – dichiara – e la solidarietà che hanno avuto in tutta Italia i lavoratori sono un messaggio chiarissimo: adesso bisogna andare allo sciopero generale”.
Infine ribadisce il no ad una firma tecnica all’accordo: “Non ci sarà. Andremo avanti,- conclude – abbiamo tempo e rovesceremo questo accordo”.
LE PAROLE DI BELLONO. “Da lunedì saremo di nuovo in campo a preparare lo sciopero del 28 con la Cgil. In troppi hanno rimarcato le differenze tra noi e la Cgil: il 28 ci vedrà impegnati insieme”. Così il segretario provinciale della Fiom di Torino, Federico Bellono. “Mirafiori non è la seconda puntata di Pomigliano. La democrazia – conclude – non si ferma ai cancelli dei luoghi di lavoro”.
Mauro Sedda